Un giovane regista modicano lavora oltreoceano per conquistare Hollywood. Nel suo ultimo corto il “male” dell’America

Un cortometraggio dedicato ad un tema drammaticamente attuale per l’America, quello che vede persone comuni che perdono la testa all’improvviso e, armate di fucile, sparano in strada o nelle scuole causando stragi. Il paese delle libertà, dove è possibile con facilità ottenere un’arma, continua a piangere i suoi morti. L’ultima toccante vicenda in una scuola dove hanno perso la vita numerosi bambini. Qualche mese fa una brutta vicenda simile era avvenuta in un cinema. Si ispira a questo pesante tema il cortometraggio “Disruption” realizzato a Los Angeles dal giovane regista Giulio Poidomani, modicano ma da qualche anno al lavoro negli States. “Disruption” è la storia di un fumettista che confonde il mondo e i personaggi dei suoi stessi fumetti con la vita e le storie reali. Lo stesso meccanismo mentale che porta quelle persone a sparare a caso e senza motivo. Poidomani ha scelto la settima arte per raccontare l’essenza comune di quelle brutte storie. Il mondo del cinema lo affascina fin da piccolo. Già a cinque anni “scarabocchiava” sceneggiature tratte dalle storie familiari e dai compagni di scuola. Alle medie iniziò a scrivere copioni teatrali e, dopo essersi fatto regalare una telecamera dai genitori, a 14 anni “costrinse” i compagni di classe a girare un film horror. Ha capito fin da subito che il cinema era la sua passione. Dopo la laurea si è iscritto al Cinemaster in sceneggiatura cinematografica e televisiva che, con pieni voti, lo ha portato a realizzare una sceneggiatura poi divenuta il suo primo cortometraggio americano “Sloth-accidia” dal quale adesso si sta creando una web serie. Tra le collaborazioni più importanti, c’è quella con il regista Peter Cornwell per il film “Batman evolution”, ma Poidomani ha lavorato anche con altri registi per varie produzioni girate ad Hollywood. Con “Disruption”, il suo ultimo cortometraggio, il giovane regista modicano vuole raccontare, e al tempo stesso, condannare, quelle storie di ordinaria follia che di tanto in tanto sconvolgono l’America ma anche il resto del mondo. “Disruption è la storia di un fumettista depresso che cerca di tornare a vivere dopo un lungo coma – racconta Poidomani – All’inizio è un uomo senza speranze, che non ha più un suo progetto di vita. Sta lavorando ad un fumetto dove il punto di vista non è quello dell’eroe ma quello del cattivo. E’ come se seguissimo le vicende di Joker piuttosto che quelle di Batman. Ed in effetti per me Jay, il protagonista, è un po’ Joker con una visione del mondo tutta sua. La sceneggiatura è nata proprio quando ho sentito per l’ennesima volta che un uomo a Los Angeles era sceso in pieno giorno in mezzo alla strada con un fucile e aveva iniziato a spare a caso, uccidendo un uomo. Tutto è avvenuto in uno degli incroci più trafficati di Hollywood, cioè in quello che è il mondo del cinema e dunque della finzione. Ma quel che accadeva era purtroppo realtà. E allora mi sono chiesto cosa potesse mai passare nella mente di una persona che decide di uccidere all’improvviso degli esseri umani, a volte i propri familiari, i propri figli. Cosa rende malata quella mente che poi crea e genera caos? La mia conclusione è che possiamo passare attraverso le fasi più sventurate e nere della nostra vita, ma niente mai giustificherà l’uccisione del proprio figlio, seppur col “buon intento” di mandarlo in un posto migliore che è il paradiso. Nella sua follia, infatti, Jay confonde il mondo dei suoi fumetti con la vita vera e, alla fine, crede di essere lui stesso il protagonista del fumetto che vuole uccidere il supereroe”. Alla fine, in un susseguirsi di varie fasi contrapposte, la felicità e il dolore, la speranza e la disillusione, “Disruption” restituisce un uomo che cerca di sopravvivere a se stesso, ai suoi istinti di distruzione e di morte, e quando non ci riesce, si confina in un mondo tutto suo, fantastico, dove la prospettiva di un mondo migliore esiste ancora e dove paradossalmente la prospettiva della morte è un dono perchè rappresenta la sottrazione dei propri cari da un mondo meschino e pieno di tristezze e paure. Il mondo reale. “Disruption – conclude Poidomani – mi sembrava la parola esatta per riassumere tutto questo. In inglese indica infatti una brusca interruzione improvvisa. Quel tipo d’interruzione che può anche provocare dei danni permanenti”. Mentre il corto sta approdando nei festival più importanti, il giovane regista modicano, proseguendo la sua vita a Los Angeles, sta cercando di lavorare a nuovi progetti come un videoclip e le collaborazioni con altre produzioni cinematografiche.

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