La segreteria provinciale della Fesica Confsal si schiera a favore delle fasce piu’ deboli. La scure dei comuni si abbatte sui servizi sociali.

Attuati tagli a volontà per far quadrare i conti (in rosso) degli Enti, ma alla fine pagano sempre le categorie disagiate ed i lavoratori. Da Ragusa a Modica, da Comiso a Scicli, la spending review (revisione della spesa pubblica) sta causando gravi ripercussioni sulle classi sociali piu’ disagiate e soprattutto su molti lavoratori che perderanno, in alcuni fortunati casi, solo alcune ore di lavoro ed altri che verranno totalmente licenziati. Interviene duramente la Fesica Confsal che, tramite una nota congiunta della segretaria del capoluogo ibleo, Valentina Spata, della collega modicana, Stefania Cordeschi e del segretario provinciale Giorgio Iabichella, difende a spada tratta le categorie piu’ colpite dai tagli nei servizi espletati dai comuni e dalla Provincia.
“Alla luce di quanto sta accadendo – denuncia Valentina Spata – dopo i tagli ingiustificabili ai servizi sociali che hanno toccato in modo particolare gli indigenti e gli anziani, ritengo che sia necessario trovare delle soluzioni immediate al fine di evitare ulteriori disagi. Ritengo che sia opportuno istituire un tavolo tecnico che si occupi della rivalutazione dei tagli ai servizi sociali. E’ necessario chiarire tutti gli aspetti relativi agli interventi da affrontare all’interno del settore, le modalità e la tempistica con la quale bisogna distribuire in modo equo le risorse ai vari servizi sociali.”
“Il taglio ai servizi sociali avrà un impatto sociale devastante – ribatte Valentina Spata – e si rischia di degenerare in un grave clima di tensione sociale visto che ci saranno molte famiglie che non avranno più le risorse per far fronte alle spese di prima necessità e vedranno mancare l’assistenza necessaria per affrontare un percorso di vita più dignitoso. Qui, non parliamo di numeri, ma di persone, di famiglie.”
“A Modica le ore di ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) -afferma Stefania Cordeschi – che concedevano ad anziani, disabili ed ai pazienti affetti da malattie cronico-degenerative l’assistenza necessaria, dal 1° gennaio, sono state ridotte del 70%! Cio’ significa che ci sarà il 70% in meno di cittadini serviti e meno ore di lavoro per gli operatori, ovvero , in alcuni casi, si parlerà di licenziamenti. Siamo indietro di 16 mesi con il pagamento delle retribuzioni – continua la Cordeschi – e adesso ci tagliano pure le ore. Oltre al danno, la beffa.”
“Non e’ accettabile che i soli a pagare siano sempre i cittadini ed i lavoratori- incalza Iabichella – e riteniamo sia doveroso, da parte dei sindaci, convocare immediatamente dei tavoli tecnici dedicati al “welfare” ed ai tagli prima che questi vengano applicati, tentando di modularli in modo indolore e senza effettuare licenziamenti. Siamo alle solite, hanno fatto i conti senza l’oste.”
“Siamo pronti a mobilitare tutte le Istituzioni,- conclude Iabichella – coinvolgendo sia le famiglie che le associazioni di volontariato. Cominceremo dalla Prefettura di Ragusa, chiedendo a S.E. di richiamare i sindaci che non hanno inteso convocare tutte le forze sociali, prima di attuare questi tagli a danno delle sole fasce piu’ deboli.”

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