Modica, alla stessa stregua dell’araba fenice, può risorgere dalle proprie ceneri, ma è necessario quel convincimento che volere è potere e che è giunto il momento di non attenderci molto dagli altri che hanno mostrato di non sapere o di non voler dare quanto necessario perché una comunità finisca di tribolare. L’idea d’una Costituente per Modica lanciata dal professore Pisana merita più attenzione e riflessione di quanta se ne evidenzi.
Certo, la diffusa apatia che si riscontra in molti di noi, è la logica conseguenza d’un ventennio nel quale la politica ci ha mostrato quel peggio che ritenevamo non fosse possibile realizzare, tuttavia, se ci limitiamo a criticarla, ciascuno a modo proprio, secondo le solite logiche di vicinanza a questo o quel partito, senza renderci disponibili a compiere quel necessario salto di qualità che ci faccia almeno sperimentare la possibilità che si possa archiviare quello che diffusamente viene riconosciuto come inadeguato per l’interesse collettivo, resteremo eternamente a piagnucolare ma senza concederci l’opportunità d’una riscossa democratica e civile che scaturisca da un impegno della società che ritiene possibile il proprio cambiamento. Modica ha degli abili professionisti, degli ottimi imprenditori, che se si lasciassero coinvolgere, sono abbastanza certo che non avrebbero molte difficoltà ad ottenere nella gestione della cosa pubblica, gli stessi successi ottenuti nelle loro attività professionali.
Se ci guardiamo intorno, anche il futuro politico appare all’insegna della demagogia che ha caratterizzato il passato. Vogliamo ancora farci prendere in giro dai soliti noti e continuare a gridare allo scandalo per le malefatte che ci riserveranno ?
Tra pochi mesi andremo alle urne per le Amministrative e lo scenario che si profila all’orizzonte è quello di una grande difficoltà a comporre il governo della città, salvo ricorrere ai soliti pasticci che indignano i cittadini. Penso che dopo il voto del 30 dicembre del Consiglio comunale, se vogliamo nutrire la speranza che il prossimo decennio non sia ipotecato dalle conseguenze che produrrà il predissesto , comunque meno drammatico della dichiarazione di dissesto, si debba riflettere sull’opportunità che qualche professionista e qualche imprenditore possa scrivere il futuro di Modica per i prossimi cinque anni.
MODICA PUO’ RISORGERE DALLE PROPRIE CENERI! La riflessione di Ballarò
- Gennaio 4, 2013
- 2:39 pm
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