Ieri mattina sono stati svuotati finalmente i cassonetti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani. La situazione non si è ancora sbloccata giacchè persistono problemi con la discarica comprensoriale di Motta Sant’Anastasia e col centro di raccolta di Scicli, bloccato per scadenza del contratto dal sindaco sciclitano, Franco Susino. Ciononostante, dopo un incontro a Palazzo San Domenico tra sindaco, assessore, dirigente e azienda si è trovata una momentanea soluzione che è servita per liberare le strade dalla spazzatura che oramai era meta di randagi e che cominciava a creare nocumento per la collettività giacchè la raccolta non veniva effettuata dal primo di gennaio. L’impresa ecologica Giorgio Puccia, che ha in appalto il servizio di igiene ambientale, sta svuotando gli autocompattatori e le motoapi nella propria sede di Contrada Piano Ceci, all’interno dei propri Tir. “I rifiuti – spiega l’imprenditore modicano – restano a Modica ma non per le strade. Abbiamo riportato la vivibilità in città e tra la gente che cominciava, giustamente, a mal sopportare quella condizione, ma la spazzatura è conferita all’interno dei rimorchi dei nostri Tir. Speriamo che con Motta Sant’Anastasia la situazione possa al più presto essere sbloccata in modo da trasferire la grossa quantità di spazzatura nella discarica del centro etneo”. Scicli, ad esempio, ha deciso di trasportare i propri rifiuti con gli autocompattatori dell’impresa che ha in appalto il servizio e questo comporterà un onore di circa 500 euro per ogni mezzo al giorno. Un sistema analogo adottato a Modica comporterebbe un aggravio maggiore di circa duemila euro. Oggi, con il trasporto attraverso i Tir convenzionati, Modica spende poco più di mille euro al giorno, con gli autocompattatori i costi salirebbero ad oltre tremila euro giornaliere.
i cassonetti in Via Scala