Un centinaio di persone, fra dipendenti dei servizi sociali ed utenti anziani e disabili, hanno manifestato ieri mattina sotto il Palazzo di Città tutto il loro malcontento e la propria disapprovazione, per il Piano di Riequilibrio ed i tagli operati soprattutto a loro discapito. La tensione si avvertiva tangibilmente ed è sfociata al passaggio di alcuni amministratori. Il più “contestato” della mattinata è stato l’assessore Tato Cavallino che, in un primo momento aveva tentato di non fermarsi, passando velocemente ma è stato “costretto” a farlo, dalla insistenza delle istanze dei manifestanti. “Siamo stanchi, non riusciamo più a portare il pane a casa – ha affermato una dipendente del servizio sociale -, ci avete totalmente abbandonati. Abbiamo continuato a garantire il servizio agli utenti senza discontinuità. Stiamo, peraltro, continuando a svolgere il nostro lavoro pur sapendo che la struttura in cui operiamo, il centro polivalente di Frigintini potrebbe chiudere, nessuno da Palazzo “San Domenico” ci ha dato una risposta esaustiva. Siamo in una sorta di limbo – conclude -, lavoriamo e non sappiamo se domani ci verrà detto di tornare a casa, se questo lavoro che stiamo espletando, ci sarà mai retribuito: vige la più totale incertezza. I servizi sociali non si toccano”. A poco è valsa la promessa del primo cittadino Buscema di ricevere una delegazione nella propria stanza, alle ore dodici. L’appuntamento fra l’altro, poco prima dell’orario stabilito, è “saltato” per l’indisponibilità dello stesso Buscema, che ha rinviato l’incontro per domani alle ore undici. “L’unica notizia positiva – dichiara il sindacalista della Cgil Piero Pisana – è la promessa fatta pervenire dal sindaco del pagamento, entro la prossima settimana, di due mensilità. È un primo passo ma, seppur positivo, assolutamente insufficiente”. Va ricordato che, in alcuni casi, si sfiorano le venti mensilità di pagamenti arretrati. “Non vogliamo l’elemosina – commenta Pisana -. Vorremo che gli amministratori si impegnassero con un piano serio di rientro. I lavoratori non possono continuare così, siamo davvero al collasso”. Intanto la Cgil, che ieri aveva chiesto la convocazione della civica assise in seduta aperta, per discutere dei tagli e degli effetti del piano di riequilibrio, ha visto accolta la propria istanza. La richiesta, infatti, è stata firmata dai consiglieri comunali Paolo Nigro e Michele Colombo del gruppo “Territorio”, da Vito D’Antona di “Sel”, da Giovani Migliore di “Idea di Centro”, da Carmelo Abate “Popolari per la Sicilia” e da Giorgio Zaccaria del “Pd”. È il minimo che potevamo fare – dichiara Paolo Nigro – per questi lavoratori. Bisogna rivedere il Piano di Riequilibrio che noi non abbiamo votato, perché a pagare non possono essere i più deboli”.
nella foto a destra l’assessore Tato Cavallino incalzato dai manifestanti