CISL-FP: LE RAGIONI DELLA NOSTRA PROTESTA AL COMUNE DI ISPICA

gianfranco marinoLa decisione di indire per domani dalle ore 9 alle ore 11, un SIT-IN di protesta davanti alla sede del Comune di Ispica trova le sue ragioni in primo luogo nell’insopportabile stato di sofferenza economica di tutto il personale comunale, messo in ginocchio dal mancato pagamento ad oggi delle mensilità di novembre, dicembre e tredicesima, oltre che del salario accessorio pregresso risalente ad alcuni anni, ma ha anche il significato, almeno per la nostra organizzazione sindacale, di voler lanciare un forte segnale di allarme rivolto a tutte le forze politiche ed ai cittadini di Ispica.
Temiamo fortemente, infatti, afferma il Segretario Generale della Cisl-FP Gianfranco Marino, che la mancanza di dialogo che vede protagoniste tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale possa determinare, non tanto vincitori di una contesa, ma solo sconfitti, macerie e danni irreparabili per tutti, cittadini, lavoratori e creditori dell’ente, che finiranno per diventare il non voluto bersaglio di questo aspro ed irragionevole scontro.
La mancata adozione del piano di riequilibrio, prosegue Marino, che avrebbe consentito di spalmare il debito fuori bilancio di oltre 5 milioni ed il disavanzo dell’esercizio 2012 su dieci anni, potrebbe infatti fare precipitare in una ingovernabile e grave crisi di liquidità, sicuramente peggiore dell’attuale, ovvero nel dissesto dell’ente, con il rischio di giungere alla dichiarazione di esubero per circa una settantina di dipendenti comunali, con un incremento al livello massimo delle aliquote tributarie per tutti i cittadini e con un dimezzamento delle somme che potranno essere riconosciute ai creditori dell’ente.
Un danno enorme che Ispica non si merita.
Il Segretario Cisl-FP Marino chiede quindi a tutte le forze politiche di fare un passo indietro rispetto agli interessi di partito ed alle acrimonie personali, mettendo al centro della loro azione in primo luogo l’interesse generale della Città, il bene dei cittadini e la tranquillità dei lavoratori e dei creditori, senza inseguire funeste quanto controproducenti scorciatoie, ma anzi collaborando tutti, nei rispettivi ruoli, al risanamento dell’ente.

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