L’intesa di massima è stata raggiunta. Si attende l’ufficializzazione e la firma del contratto. Si apre uno spiraglio sulla difficile ed estenuante vertenza del prezzo del latte. L’aumento, pari a 40 centesimi al litro, sarà riconosciuto così come è stato fatto in Lonbardia. Le industrie di trasformazione si impegnano a pagare il pregresso entro il mese di febbraio e a rispettare l’articolo 62 che impone il saldo delle fatture entro 30 giorni dall’emissione
Un confronto atteso tra gli industriali del latte e le cooperative Progetto Natura, Ragusa Latte, Caisa, Sant’Isidoro e Coperlat. «Valutereno il da farsi – spiega il presidente della coop Ragusa Latte, Giovanni Schembari – e chiederemo ai nostri associati di esprimersi in tal senso. La bozza del contratto che è stata proposta tra le parti sarà esaminata dalle cooperative in una assemblea che si svolgerà stasera nella sede di Progetto Natura. Siamo, comunque, fiduciosi sul buon esito di un accordo che potrebbe aprire spiragli positivi per l’economia agricola ragusana». Gli allevatori devono fare i conti con la crisi economica e il boom dei costi di produzione. Rispetto allo scorso anno le spese di gestione sono aumentate di quasi il 40%, mentre il prezzo di un litro di latte riconosciuto alla stalla è fermo a 37 centesimi al litro. Il presidente dell’associazione allevatori, Gianni Campo, attende la firma del contratto. «Parlare di un risultato raggiunto mi sembra prematuro – spiega – siamo sulla buona strada di un percorso sicuramente importante». Intanto il presidente del distretto lattiero caseario, Enzo Cavallo, e due membri dell’esecutivo, Totò Tuzzolino e Sebastiano Tosto, hanno incontrato i rappresentanti di alcune organizzazioni produttive agricole tra cui il presidente della Cia regionale Fabio Moschella, il direttore dell’associazione regionale allevatori, Carmelo Meli, Pino Gullo della Lega cooperative, Federica Argentati della Fedagri Confcooperative.
«Abbiamo voluto questo incontro – ha spiegato Enzo Cavallo – per concertare con le rappresentanze regionali del mondo della produzione e individuare insieme la strada per valorizzare ed utilizzare al meglio il ruolo del Distretto lattiero-caseario nell’interesse delle imprese. Stiamo lavorando in una direzione: dare un reddito alle aziende e chiudere l’accordo sul prezzo del latte coinvolgendo tutti gli attori della filiera agricola».