Onorevole Ragusa: L’ospedale Busacca di Scicli ospiterà la sede Avis

Busacca ScicliGiornata dedicata a Scicli e all’ Ospedale Busacca da parte del Manager dell’ Asp 7 di Ragusa Angelo Aliquò. Assieme all’on. Orazio Ragusa sono state affrontate diverse problematiche relative ai servizi sanitari. Accanto al Manager Aliquò hanno partecipato alla visita operativa, nei locali del Busacca di Scicli, Vito Amato, direttore sanitario Asp, e alcuni tecnici, che stanno lavorando per poter superare tutti i problemi logistici per permettere il trasferimento della sede Avis di Scicli all’interno dei locali del Busacca.

L’Avis di Scicli che, da sola, ha più di 800 donatori – dice Orazio Ragusa – deve essere aiutata nel complicato percorso di adeguamento alle nuove normative che impongono l’utilizzo di adeguati locali. Proprio per questi motivi ritengo importante e necessario che l’ospedale Busacca possa accogliere questa importante struttura. Orazio Ragusa da tempo sta seguendo questa questione, sollecitando i vertici per dare una giusta collocazione ad una realtà che come sottolinea lo stesso: è invidiata nel resto d’Italia. E’ noto, infatti, che le donazioni effettuate in rapporto alla popolazione pongono questa struttura ai vertici nazionali. Ragusa è una di quelle aree autosufficienti per il fabbisogno di sangue, e che consentono a questa provincia di fregiarsi anche del primato della solidarietà rispetto alle altre realtà siciliane. Ma l’incontro è servito anche per tracciare una linea programmatica di rilancio della struttura ospedaliera sciclitana dove, dichiara Aliquò – non ci sarà nessun taglio ma piuttosto un rilancio della struttura attraverso attente operazioni”. “La prossima settimana – ha annunciato Aliquò – sarà siglato un importante accordo con il centro di riabilitazione di Troina che permetterà di creare un polo riabilitativo anche al Busacca di Scicli, in convenzione con questo centro di eccellenza. L’on. Ragusa ha sollecitato un intervento relativo al potenziamento del servizio di dialisi al servizio dei numerosi pazienti che sono costretti a rivolgersi a strutture private convenzionate. E’ stato anche sottolineato che c’è un turismo di persone con questi problemi che, prima di scegliere la meta, si informa sull’erogazione del servizio di dialisi. Si è, inoltre, parlato della Tac e delle strategie per rilanciare l’utilizzo di questo strumento, di ultima generazione, che potrebbe servire a evitare di rivolgersi ad altre strutture e che potrebbe essere utilizzato anche a beneficio di pazienti di Comuni limitrofi.

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