Vittoria, Vertenza E20 Sicilia. L’editore smentisce Assostampa e il sindacato smentisce l’emittente

E20 SICILIABotta e risposta tra editore di E20 Sicilia e Assostampa Ragusa a seguito delcomunicato del 31 gennaio scorso a firma del segretario provinciale del sindacato dei giornalisti, Gianni Molè. Interviene, innanziatutto, E20 Sicilia che, attraverso Michele Gintoli, fa rilevare quanto segue:
– non risponde al vero quanto riferito, atteso che i due giornalisti interessati vantano, ad oggi, tre mensilità e non sei;
– la grave violazione del dovere deontologico di verifica, non essendo mai stata chiesta a questa azienda da parte del sindacato, alcuna interlocuzione sui fatti, prima di procedere alla divulgazione del comunicato gravemente diffamatorio. Va stigmatizzato, pertanto, l’attacco gratuito all’emittente che, come ben noto ai giornalisti interessati, ha fin qui tentato strenuamente di salvaguardarne i contratti, malgrado le notorie difficoltà del settore. L’emittente ne chiede la pubblicazione, e noi lo facciamo, attraverso una legge richiamata che, oggettivamente, non ha nulla a che vedere con quella sul diritto di rettifica.

La legge per rettificare una notizia è la n. 47 del 8.2.1948, articolo 8; mentre, la legge richiamata 416/1981 parla di “Disciplina delle imprese editrici e provvidenze per l’editoria”

LAA REPLICA DI ASSOSTAMPA

Si conferma che i tre giornalisti (e non due: ma l’azienda non conosce neppure il numero dei suoi dipendenti?) non hanno percepito per la precisione gli stipendi di settembre, ottobre, novembre, dicembre, la tredicesima mensilità e gennaio. Ma per amore della verità va detto che solo oggi, dopo la proclamazione dello stato di agitazione, ai giornalisti è stato saldato il mese di settembre. Se l’azienda è sicura di quello che afferma porti davanti al prefetto di Ragusa le buste paga firmate dai dipendenti giornalisti e questo sindacato sarà ben lieto di prenderne atto.

Ma da un’azienda che non sa invocare la legge sulla stampa c’è da aspettarsi che non dica il vero e se si è sentita diffamata quereli pure e sarà un Giudice a decidere chi ha detto il vero o il falso.

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