Le domande che nella mia ultima osservazione dal basso ho posto ai candidati che si sono ufficialmente dichiarati disponibili alla candidatura a sindaco di Modica, vale a dire Carpentieri, Abbate e Cappello, non sono cadute nel vuote, ma hanno avuto una risposta, cui si è aggiunta anche quella di Giorgio Cerruto.
Mommo Carpentieri, che pensavamo non avesse accolto l’invito, ci ha inoltrato anche lui le risposte. Desidero pertanto metterle a disposizione di tutti, per dare ai lettori la possibilità di poterle esaminare meglio e darne una valutazione ponderata. Cominciamo, intanto, con mettere a confronto le risposte di Carpentieri e Abbate.
Prima domanda. Con un debito nelle casse comunali di Modica di circa 39 milioni di euro, come pensate di governare la città?
CARPENTIERI: “Essere Amministratori vuol dire avere l’oculatezza del buon Padre di famiglia. Quando si riescono ad attrarre e rintracciare risorse per il territorio, si spendono, appunto, con il buon senso del “padre di famiglia”. Quando ciò non accade, si interviene nel modo più idoneo e sicuro per non intaccare il bilancio. Saremo rigorosi nell’applicazione del Piano di Riequilibrio Pluriennale, ma faremo un Bilancio parallelo, nel quale cercheremo di inserire finanziamenti statali, regionali e, soprattutto, Europei. Proprio per tale ragione, ci saranno degli esperti (assolutamente gratuiti) che lavoreranno per l’individuazione dei Bandi Europei, sempre più fondamentali per i Bilanci “sanguinanti” degli Enti Locali. Vogliamo far sì, inoltre, che l’azione dei privati possa favorire l’Ente. Sempre con il principale interesse comune”
ABBATE: “In merito al primo quesito, il debito del Comune nasce anche dall’ incapacità di poter reperire finanziamenti esterni (fondi comunitari, nazionali e regionali) per garantire i servizi ai modicani, quindi facendo gravare l’onere totale della macchina amministrativa sulle casse comunali e sui tributi dei cittadini. La città crescerà economicamente da un’inversione di tendenza legata esclusivamente alla capacità di rimodulare il personale interno alla macchina amministrativa, valorizzando le singole risorse presenti, e attuando una politica seria e decisa di tagli agli sprechi esistenti all’interno del Comune”.
Seconda domanda. Esistono degli sprechi di denaro pubblico che pensate di eliminare dal bilancio?
CARPENTIERI: “Certamente non si può parlare di “sprechi di denaro pubblico”, quando si parla di dipendenti, lavoratori, insomma persone che dedicano la propria vita lavorativa al nostro Ente, Nessun taglio di personale, anzi, quello che già c’è va motivato e messo nelle condizioni idonee per svolgere le proprie mansioni al meglio. Non è pensabile che si possa continuare a lavorare in queste condizioni, spesso assolutamente proibitive. Bisogna assicurare lo stipendio con regolarità mensile e le condizioni del “luogo di lavoro”, devono essere assolutamente idonee. Come dicevo prima, rispondendo alla domanda precedente, non è pensabile spendere se non si ha. Quindi evitare spese inutili come quelle relative, ad esempio, all’Estate Modicana, effettuate da questa Amministrazione. Nessun beneficio per il territorio e contributi elargiti a pioggia. Cosa è rimasto?”
ABBATE: “Rispondendo al secondo quesito, lo spreco maggiore che l’ente non ha pensato di razionalizzare è la spesa relativa all’energia che incide in modo pesante sul bilancio comunale, costi che si sommano agli sprechi sui fitti inutili dei locali di proprietà del Comune chiusi e non utilizzati, ai mancati introiti provenienti dalla lentezza burocratica nel rilascio di qualsiasi concessione o licenza.
Terza domanda. Ritenete possibile ristabilire un “patto di collaborazione” tra amministratori e dipendenti pubblici comunali finalizzato a rendere l’ente comunale più agile, più efficiente, più trasparante e proiettato nell’intercettazione di fondi strutturali europei?
CARPENTIERI: “Come già anticipato nella prima risposta, bisogna creare una realtà proficua, un sistema di lavoro dove tutti si sentano importanti e fondamentali: insomma, in poche parole, un “Gioco di Squadra”. Per tornare ad essere grandi, perché Modica merita il ruolo di capofila nel Sudest e non solo. Ci riusciremo!”
ABBATE: “Sul terzo quesito penso non potrà nascere un rilancio dell’ente Comune se non si attuerà una rimodulazione sinergica fra gli amministratori e i dipendenti comunali, una collaborazione che dia giornalmente risposte ai cittadini in modo trasparente e che faccia emergere per ogni dipendente le proprie competenze, rendendo il personale protagonista diretto e indiretto della Città”.
Quarta domanda. Pensate sia possibile, e in che modo, riaprire la città ad investimenti esterni nel territorio per rilanciare la vocazione turistico-culturale di Modica, facilitando l’introduzione di nuove forme di finanziamento per migliorare l’accesso al credito e promuovendo misure che facilitino la crescita dimensionale delle piccole e medie imprese impegnate in mondi vitali come l’edilizia, l’agricoltura, l’artigianato e il commercio?
CARPENTIERI: “Lei dice bene: edilizia, agricoltura, artigianato, insomma, commercio. Sono queste le “parole magiche” di una sfida vincente. Il nostro territorio è sempre stato improntato sull’agricoltura prima e sull’edilizia e l’artigianato, poi. Oggi l’edilizia è bloccata. Bisogna rivedere in toto l’ufficio tecnico del Comune, per permettere a chi vuole investire (e ne ha le capacità, i titoli, le intenzioni migliori per la crescita della Città ed il rispetto dell’ambiente) di poterlo fare. Insomma, sburocratizzare la “macchina amministrativa”. Tutelare e dare nuova linfa alle piccole e medie imprese, dimenticate da quest’ultimo Governo cittadino. Far capire ai privati che abbiano voglia di investire, che avranno l’Ente dalla loro parte. Anche in questo ambito, l’equipe di cui parlavo prima, potrà permettere ai privati di usufruire di nuovi finanziamenti. Ripartendo il commercio, ripartirà l’economia della Città”.
ABBATE: “Noi crediamo in una città a costo zero, aprendo Modica ad investimenti imprenditoriali nei comparti energetici, turistici ed ambientali, essendo già in fase progettuale ed esecutiva futuri interventi che verranno illustrati in maniera dettagliata nelle prossime settimane”.
Quinta domanda. Ritenete di essere capaci di puntare su uomini e donne non perfetti, che non esistono, ma “trasversali”, che siano cioè ritenuti per competenza, onestà intellettuale e correttezza morale in grado di “praticare”, non di predicare”, la buona amministrazione con autorevolezza e decisione, oppure , come sempre, diventerete ostaggio delle liste, dei gruppi e movimenti politici che vi sosterranno e a cui non potrete non dare conto per il sostegno ricevuto?
CARPENTIERI: “Nel rispondere a questa domanda, mi permetta di fare un passo indietro: prima i programmi, poi gli uomini. Stiamo mettendo in campo nuove idee per la Città e per i nostri concittadini, lo faremo a maggior ragione, coinvolgendo tutte le modicane ed i modicani che vorranno “Costruire il proprio domani”. Faremo gazebo ed incontri nei quartieri per rendere quanto più corale l’impegno programmatico, andando a scovare le diverse difficoltà nel territorio. Quindi, come ben capisce, non potremo essere ostaggio delle liste, perché il nostro progetto civico avrà donne e uomini protagonisti prima nelle idee e solo poi nei ruoli. Persino io sono disposto ad azzerare qualsiasi posizione, per il bene di Modica. Le mie tre liste, i miei concittadini che mi spingono ad impegnarmi in prima persona, sanno che prima di tutto viene Modica. Per quanto riguarda l’onestà intellettuale, bhè, quella è alla base di ogni azione, in ogni campo. Proprio per non “predicare” ma per “praticare”, il mio slogan è passare dalla “Protesta” alla “Proposta”, il passato è passato, dobbiamo averlo in mente per non permettere a nessuno di ricommettere gli stessi errori ma, noi oggi dobbiamo rimboccarci le maniche e costruire il futuro!”
ABBATE: “Il nostro progetto nasce da un’ idea del governo della città legata alle disponibilità dei singoli cittadini di mettere a disposizione degli altri le proprie competenze e professionalità e a loro si darà conto e ragione”.
Sesta domanda. Le voci più rilevanti del bilancio del comune di Modica sono quelle relative al personale e alle prestazioni dei servizi. Solo su queste due voci si va a cifre che vanno dai 18 milioni di euro per il personale dipendente e agli oltre 15 milioni di euro per prestazioni di servizi. Come intendere far fronte a queste cifre? Aumenterete le entrate tributarie: Imu, tassa per i raccolti dei rifiuti, addizionale Irpef, etc? Aumenterete le entrate extratributarie, cioè proventi acquedotto, proventi servizi comunali, diritti certificazioni, zone blu, canone pubblicità affissioni, sanzioni amministrative circolazione stradale, fitti, etc..?
CARPENTIERI: “Nessun aumento di tasse, bensì una rigorosa applicazione del “Piano di Riequilibrio Pluriennale”. Per rigorosa intendo attenta ma sempre dinamica, quindi, a seconda delle entrate, rimoduleremo le uscite ma son certo che, ben presto, potremo eliminare gli aumenti inseriti nel “Piano”. Anzi, questo è un impegno che prendo sin da subito, anche a costo di dover ridurre per meno della metà le indennità di carica!”
ABBATE: “Sul sesto quesito dobbiamo attenerci al piano di rientro, approvato ultimamente da questo consiglio, che nelle prossime settimane ci imporrà la Corte dei Conti. La prossima amministrazione non attuerà ulteriori aumenti di tributi, le entrate dell’ente cresceranno con lo snellimento dell’iter burocratico che faciliterà la nascita di nuove aziende, considerando l’ente comunale la più grande impresa della città che eroga servizi a tutti i cittadini. Spero di aver risposto in maniera esaustiva alle sue domande anche se, come ho già sottolineato, questi temi necessitano di un approfondimento e di uno studio più attento”.