Eccepita dalla difesa la mancata trascrizione in arabo degli atti processuali, il Gup “costretto” a nominare un consulente al quale e’ stato conferito incarico affinche’ entro il prossimo 15 febbraio sia tutto a posto. C’è, infatti, il rischio della scadenza cautelare visto che quattordici dei quindici arrestati lo scorso mese di agosto, sono ancora detenuti. Si tratta del processo davanti al Gup di Modica, Maria Rabini, per la rivolta presso il centro di prima accoglienza di Pozzallo. Furono arrestati dalla Squadra Mobile di Ragusa unitamente ai Carabinieri di Modica e alla Guardia di Modica e Pozzallo, Boghrene Mohres, 28 anni, Amri Kais, 24 anni, Selimi Achref, 23 anni, Jbali Kamel, 25 anni, Omri Mohssim, 35anni, Sadam Mabrouk, 21 anni, Mustafa’ Merrakchi, 26 anni, Amri Lamjed Ben Houcine, 37 anni, Emanaa 29 anni, Younes Emanaa, 24 anni, Hamdi Rakik, 30 anni, Turkina Jah, 24 anni, Remadi Marwan, 22 anni, Ajnaf Slim, 39 anni, e Ahmed Rekik, 21 anni, tutti tunisini, difesi dagli avvocati Alessandro Agnello ed Emilio Cintolo, ritenuti responsabili di resistenza e violenza verso le forze dell’ordine presenti nel C.P.S.A. di Pozzallo per servizio di ordine pubblico e che nell’esercizio delle loro funzioni cercavano di impedire che ciò accadesse, in quanto, in concorso tra loro, nel tentativo di darsi alla fuga dal centro, dove si trovavano ospitati dopo il loro sbarco, avvenuto il 31 agosto scorso a Lampedusa e poi trasferiti a Pozzallo. Per tre di loro il Riesame aveva derubricato in danneggiamenti. Erano rimasti feriti un carabiniere e a tre poliziotti. Nella circostanza gli extracomunitari avevano devastato la struttura. Sono rinchiusi presso le Case Circondariali di Modica, Ragusa, Caltagirone e Siracusa.(*
Devastazione al CpA di Pozzallo. I difensori eccepiscono la mancata trascrizione in arabo degli atti. Nominato perito
- Febbraio 7, 2013
- 10:28 am
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