RAGUSA, ACCERTAMENTI ICI NELLE AREE PEEP, OLTRE AL DANNO LA BEFFA PELLIGRA: “I PROPRIETARI DOVRANNO PAGARE IL VALORE VENALE SIN DAL 2007 COME SE TUTTI I TERRENI FOSSERO GIA’ EDIFICABILI”

Il presidente della commissione Enzo PelligraOltre al danno, anche la beffa. E’ quanto rileva l’associazione politico-culturale “Pensare Ibleo” a proposito degli accertamenti catastali ai fini del pagamento Ici avviati dal Comune di Ragusa sui terreni ricadenti all’interno delle aree Peep. Terreni per i quali ai proprietari è stato richiesto il pagamento pregresso dell’Ici già a partire dal 2007 quando, con deliberazione del Consiglio comunale, fu adottata la variante al Prg avente ad oggetto il cambio di destinazione urbanistica da zona verde agricolo a zona verde C3. “La questione, nei giorni scorsi – dice il presidente di “Pensare Ibleo”, Enzo Pelligra – è stata fatta oggetto di una interrogazione consiliare in quanto non si comprendeva, giustamente, perché gli accertamenti pregressi risalivano al 2007 quando, invece, l’assessorato regionale ha adottato la variante in questione soltanto il 10 luglio del 2009. E, in ogni caso, si rilevava sempre nella stessa interrogazione, le aree in questione risultano impropriamente edificabili in quanto le stesse sono suscettibili all’edificazione solo da parte di cooperative edilizie. Fin qui il danno. E non da poco considerato che i cittadini proprietari dei terreni di cui sopra saranno costretti a sborsare un bel po’ di quattrini. La beffa, però, arriva nell’orientamento del Comune reso noto attraverso i dirigenti competenti. Secondo l’ente di palazzo dell’Aquila, infatti, non ci sarà alcuna possibilità di svicolare dall’accertamento Ici riguardante le annualità pregresse. Viene sottolineato, infatti, che, stando ad alcuni recenti orientamenti giurisprudenziali, con riferimento alle aree edificabili è da prendere in considerazione il valore venale. E, ancora, che l’area che si è vista riconoscere potenzialità edificatorie deve essere considerata fabbricabile sin dalla data di adozione comunale del Prg, indipendentemente dalla data di approvazione dello strumento urbanistico e dal fatto che sia assente uno strumento attuativo necessario per procedere all’utilizzazione edificatoria. Come dire che i proprietari dei terreni devono rassegnarsi a mettere le mani in tasca. Una vicenda a dir poco paradossale considerato che gli stessi proprietari non possono godere appieno dei benefici dei terreni in questione ma pagheranno come se gli stessi già esistessero. Tra l’altro, consideriamo che i proprietari potranno cedere le aree solo a cooperative edilizie e non a privati. Quindi hanno un margine operativo molto limitato. Con il mercato praticamente saturo, è improbabile che i terreni possano essere ceduti per la fabbricazione mentre i proprietari continueranno a pagare le tasse come se la potenzialità delle loro aree riuscisse ad espletare appieno i propri effetti. Si tratta di un caso limite che riteniamo debba costituire oggetto di riflessione anche in vista delle prossime amministrative a Ragusa”.

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