EMERGENZA IDRICA A RAGUSA, LE SCELTE DEL COMMISSARIO SI SONO RIVELATE PERDENTI CHIAVOLA: “SUDDIVIDERE IL PROBLEMA A TUTTA LA CITTA’ NON HA FATTO ALTRO CHE FARE RADDOPPIARE IL NUMERO DELLE SEGNALAZIONI DI CHI SI LAMENTA”

Mario Chiavola“La scelta, molto politica e poco tecnica, di “suddividere” l’emergenza idrica a tutta la città si sta rivelando un boomerang. Infatti, se l’obiettivo era quello di alleviare i disagi non solo non è stato raggiunto ma si è finito, addirittura, con l’estendere il problema a tutta la città, anche a quelle zone che prima non avevano sofferto assolutamente la penuria d’acqua”. E’ quanto afferma il presidente dell’associazione politico-culturale “Ragusa in movimento”, Mario Chiavola, dirigente provinciale de “La Destra”, dopo essersi reso conto che il numero delle segnalazioni di disservizi, negli ultimi giorni, è praticamente raddoppiato. “E lo diciamo a ragion veduta – afferma Chiavola – in quanto, avendo contatti, per motivi professionali, con chi opera nel settore dell’amministrazione dei condomini, ci è stato riferito che le telefonate di protesta hanno raggiunto livelli addirittura doppi da quando, nella città di Ragusa, il problema si è manifestato con la chiusura dei due pozzi. Se, mettiamo caso, in una giornata erano dieci le telefonate di protesta, ora il numero è raddoppiato a venti, testimoniando di come la soluzione ideata a palazzo dell’Aquila sia stata tutt’altro che lungimirante. Anzi, sta creando difficoltà non da poco che rischiano di erodere le già precarie entrate delle famiglie monoreddito, molte delle quali avevano da confrontarsi con serie difficoltà per sbarcare il lunario e arrivare alla fine del mese in maniera dignitosa”. Chiavola chiede al commissario straordinario Margherita Rizza di evitare che l’emergenza raggiunga dimensioni così estese, di fatto interessando tutta la città, e di trovare altre soluzioni. “La questione è molto seria – aggiunge – e va affrontata con il supporto di esperti e tecnici che sappiano il fatto loro. Ovviamente auspichiamo che almeno uno dei due pozzi possa essere riattivato al più presto. Ma questo allarme ci pone anche altri quesiti visto che siamo stati legati ad una situazione che ha assunto i contorni dell’improbabilità e dell’improvvisazione. E’ chiaro che la città di Ragusa non può affatto starci a questo modo di fare”.

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