Piattaforma Vega a Pozzallo. Profitto illecito sullo smaltimento: in sei a giudizio

vega oilIl Gup di Modica, Maria Rabini, ha rinviato a giudizio gli imputati dell’inchiesta per illecito profitto dovuto allo smaltimento di rifiuti pericolosi non autorizzato derivante dall’attività estrattiva e di stoccaggio degli idrocarburi del campo petrolifero Vega. La prima udienza del processo si terrà il prossimo 15 aprile davanti al Tribunale penale di Modica. Imputati sono Marcello Costa, direttore responsabile del sito Campo Vega; Michele Giannone e Francesco Lubrano Lavadera, comandanti pro-tempore del Galleggiante Vega Oil; Umberto Quadrino, ex amministratore delegato della Edison Spa; e Andrea Cosulich, ad della Fratelli Cosulich Spa, società armatrice del Galleggiante Vega Oil. Dopo l’annullamento da parte del giudice unico, Antongiulio Maggiore, per lesione del diritto alla difesa sulla successiva modifica del capo d’imputazione che riguardava il traffico organizzato di rifiuti, il Gup, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, Francesco Puleio, ha nuovamente rinviato a giudizio le sei persone(tre sono ex amministratori e dirigenti Edison)coinvolti nell’inchiesta sulla piattaforma “Vega Oil”, a circa 5 miglia al largo di Pozzallo.  Lo scorso sette giugno era stato il Gup, Lucia De Bernardin, a rinviare tutti a giudizio ma poi arrivò l’annullamento per opera del giudice del dibattimento. Il piemme aveva chiesto nuovamente la  modifica del capo d’imputazione. L’avvocato Antonio Borrometi aveva sollevato l’eccezione per la non utilizzabilità dei verbali di testimonianza dei periti poiché ascoltati da altro giudice(accolta). Non è stata accolta la richiesta d’inutilizzabilità della perizia disposta dal precedente giudice e l’eccezione d’incompetenza territoriale. Il Procuratore dell’epoca, Domenico Platania, aveva contestato anche illecito sversamento e smaltimento di reflui. L’accusa, invece, parla di “illecito profitto dovuto a smaltimento di rifiuti pericolosi non autorizzato derivante dall’attività estrattiva e di stoccaggio degli idrocarburi del campo petrolifero Vega”.Edison, da parte sua, contrasta in radice una simile prospettazione, confidando che “il giudizio disposto dinanzi al Tribunale di Modica accerterà la piena legittimità dell’attività estrattiva svolta in presenza di un’autorizzazione rilasciata fin dal 1990 e mai revocata. Proprio tale autorizzazione prescriveva lo scarico delle acque nel pozzo sterile divenuto oggetto di contestazione”. Edison ritiene, quindi, di essere in possesso di tutte le autorizzazioni, cosa che è certa di provare durante il procedimento”. “In nessun modo – precisa la multinazionale – l’accusa contestata si riferisce o implica condotte d’inquinamento dell’ambiente marino, mai rilevate”

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