E’ tornato in aula il teste tirato in ballo dall’imputato, secondo cui la parte offesa e la madre di questa lo avrebbero avvicinato prima della testimonianza per modificare la sua deposizione. Salvatore Fidone è stato richiamato dal Collegio Penale del Tribunale di Modica(Maggiore, Chiavegatti, Rada Scifo)per via del fatto che lo scorso 16 gennaio Angelo A., imputato, aveva comunicato ai magistrati: “Ho presentato formale denuncia in Procura con la quale dimostro che la mia accusatrice ha avvicinato un testimone, Salvatore Fidone, affinchè dichiarasse il falso durante la sua deposizione. Anche la madre ha fatto la stessa cosa chiedendo al teste di alleviare le sue dichiarazioni. La mia denuncia è supportata da una registrazione audio”. Ieri mattina Fidone ha prima detto di non ricordare di avere dichiarato queste cose poi quando il difensore, l’avvocato Rinaldo Occhipinti, gli ha letto la trascrizione della registrazione ha ammesso di avere incontrato l’imputato. “E’ vero – ha detto – prima di entrare in aula la parte offesa mi ha invitato a dire il falso riguardo ad una foto che era in mio possesso. La madre, però, si è opposta, anche se mi ha consigliato di alleviare la cosa, ma senza minacce”. Il difensore di parte civile, l’avvocato Carmelo Vicari, ha tirato il suo asso dalla manica ed ha chiesto l’ammissione del teste G. A. per dire “importanti cose circa colloqui con l’imputato”. I giudici hanno ammesso l’audizione per il 24 aprile, quando ci dovrebbe essere anche la discussione. Il processo si occupa di una vicenda di stalking, violenza sessuale e lesioni personali. L’uomo fu denunciato proprio la compagna che l’ha accusato di averla costretta a un rapporto sessuale completo sotto la minaccia di un coltello che le avrebbe puntato alla gola e di essere stata intimorita da alcune foto nelle quali l’interessato, che poi fu arrestato, si vedeva all’interno di una bara. Oggi l’imputato è in libertà.
Processo per stalking e violenza sessuale. Modica, in aula il fotografo
- Febbraio 14, 2013
- 10:50 am
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