Precariato ed esternalizzazione all’Asp di Ragusa tornano nell’agenda delle emergenze e delle priorità della F.P. CGIL. Quanto accaduto nelle ultime settimane ha spinto Angelo Tabbì,responsabile provinciale del Dipartimento Sanità del comparto sindacale, a redigere una nota che è stata consegnata, brevi manu, al Governatore della Sicilia, Rosario Crocetta e inviata all’Assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, al Commissario Straordinario, Angelo Aliquò e alla deputazione regionale della provincia di Ragusa, ai quali si chiede un incontro urgentissimo per sanare una situazione che si protrae da tanto tempo. Nel testo, dove si ricostruisce una cronistoria sul rapporto di servizio tra i precari e l’azienda sanitaria, si legge tra l’altro:
“Siamo da tempo impegnati a trovar soluzione alla problematica dei lavoratori precari (ausiliari, operai e cuochi) che da oltre un decennio operano all’interno dell’azienda, contribuendo nel tempo col loro lavoro al buon andamento aziendale ed rendere economici i servizi resi.
I lavoratori interessati da quasi tre anni in lotta, aspettano che si trovi una soluzione definitiva che quantomeno garantisca i livelli di attività preesistenti.
Dopo varie soluzioni, quali un progetto regionale dell’assessorato alla salute, che in un primo momento l’assessore Russo condivideva ma che dopo poco tempo si rimangiava tutto. La proposta prevedeva che i 325 lavoratori precari potessero continuare a lavorare tramite una convenzione con la Multiservizi SpA Sicilia da stipularsi nel più breve tempo possibile e che comunque veniva garantito a tutti tre mesi di lavoro entro l’anno per consentire la maturazione del diritto all’assegno di disoccupazione. Erano stati assunti impegni e stabilite date: non sarebbe stato riavviato l’appalto delle pulizie che prevedeva l’allargamento delle attività svolte dal personale precario, in scadenza a giugno; nell’agosto del 2011 la giunta di governo dava il via alla convenzione ASP Assessorato e Multisevizi( tutti quegli atti che dovevano essere fatti con velocità non venivano effettuati);in presenza di una convenzione parziale, l’ASP non rispettava gli impegni presi in sede regionale, proponendo la chiamata per i soli operai, lasciando fuori ausiliari e cuochi, smentendo di fatto quanto concordato con l’ex Presidente Lombardo e l’Assessore Russo.
La linea decisa dall’azienda andava intanto in controtendenza, esternalizzando il lavoro sinora svolto dai precari, allargando l’appalto con compiti nuovi alla ditta che attualmente svolge il compito della pulizia, igiene e sanificazione degli ambienti ospedalieri dei presidi ragusani.
Come è possibile che si procedesse senza nessun confronto sindacale su un tema del genere, quando ne è previsto l’obbligo?
Si può e si poteva considerare un “allargamento” d’appalto quando si chiede di svolgere compiti diversi per cui l’appalto è stato a suo tempo bandito?
Quali benefici ne trae l’azienda, considerato che il costo che sosterebbe con la convenzione alla Multiservizi è inferiore?
Siamo convinti di no, afferma Tabbì, considerato che l’ASP ricorre ad un gioco di parole trasformando il “ barellamento” in “accompagnamento”, così da far capire che nessun paziente viene assistito durante tale atto, togliendo le responsabilità che ne derivano alla ditta fornitrice della prestazione.
Un evidente gioco di parole che serve a nascondere una palese illegalità.
Fra le altre cose, la ditta in questione non è accreditata a fornire attività con caratteristiche di tipo assistenziale e pertanto sanitarie.
Chi risponderebbe dei possibili ed eventuali danni ai pazienti ,che tale attività comporta ?
l’ASP , la ditta, oppure i lavoratori in persona?.
Inoltre, che fine farebbe il personale ausiliario di ruolo, visto le norme contenute nel decreto del collegato al lavoro?
In considerazione di ciò abbiamo denunciato il tutto ai carabinieri dell’Ispettorato al lavoro, i quali verificato i fatti hanno sanzionato L’ASP di Ragusa e la ditta appaltatrice al pagamento di cento mila Euro ciascuno, per fornitura di manodopera, cosa proibita dalle norme. Veniva anche intimata, dai carabinieri la cessazione di quanto avveniva (e che tutt’oggi avviene) negli ospedali ragusani, veniva concessa su richiesta dell’ASP, una proroga fino al 31 Agosto 2012. Durante questo periodo, l’ASP avviava una convenzione con la SAS (ex multiservizi) e si ci prospettava finalmente la convenzione per la gestione in house del personale precario a tempo determinato, così come convenuto col l’ex presidente Lombardo.
Ma come sempre l’ulteriore beffa nei confronti dei lavoratori e a danno della stessa ASP, il nuovo commissario Cirignotta ( un ex magistrato) speravamo ponesse fine allo stato di illegalità in cui si trovava l’azienda. L’unica cosa certa che Cirignotta la settimana prima di essere sostituito, bandiva un appalto che non solo non dava prospettive a questi lavoratori , ma mandava in esubero del personale di ruolo, i cuochi, ma lasciava l’ASP in condizione di illegalità in quando in quell’appalto il rischio d’impresa e quasi zero e che certamente avrebbe fornito manodopera a basso costo. Abbiamo scritto al nuovo commissario Aliquò, segnalando le numerose irregolarità che con quell’atto si compivano e chiedevamo l’immediato ritiro di quell’appalto, vogliamo in questa sede ringraziare l’operato della nuova amministrazione sia regionale che aziendale, che hanno avuto coraggio a fare chiarezza, col ritiro di quell’appalto.”