Pensionata cardiopatica e con la broncopolmonite rimane 14 ore su una sedia al Pronto Soccorso di Modica

Pronto soccorso modicaAnziana cardiopatica lasciate per oltre 14 ore lasciata su una sedia al Pronto Soccorso con la broncopolmonite diagnosticata. E’ l’odissea vissuta da una donna di 85 anni, più volte ricoverata e operata presso l’unità coronarica di Ragusa, ha vissuto la disumana avventura giovedì, dopo essere stata condotta alle 8,30 all’Ospedale Maggiore. Dopo i primi accertamenti, alle 11 viene portata in Cardiologia dove dal consulto, supportato da controllo radiologico, era emersa una broncopolmonite, lato destro. Da quel momento è rimasta seduta su una sedia al pronto soccorso con la flebo appesa. Solo intorno alle 20, è stata sistemata su un lettino dell’angusto posto di pronta emergenza. I familiari chiedono conto e ragione anche perché la donna è stata ricoverata solo alle 22,45 grazie al medico di turno che si è assunta la responsabilità di “appoggiarla” in Ortopedia(esiste una lettera che vieta tali ricoveri in altri reparti). “E’ una situazione disumana – dice la nipote, M.S. – in questa lunga giornata mi guardo intorno e mi viene in mente il giro infernale dantesco. 50 persone al pronto soccorso, altrettanti fuori in attesa di essere visitate. L’aria pesante. Il personale va e viene con una velocità a dir poco allucinante. L’unico ausiliare è anche cardiopatico e deve, da solo, accompagnare i degenti nei vari ambulatori”. Al Pronto Soccorso, un solo medico e tre infermieri, i locali angusti non bastano. Ieri un’altra chicca: alla donna è stato riscontrato un infarto in corso già dal giorno prima. “Negli ultimi anni – spiega il direttore sanitario, Piero Bonomo – sono stati tagliati moltissimi posti letto. Non possiamo nascondere che siamo in grosse difficoltà. Abbiamo chiesto l’istituzione dell’Osservazione Breve, considerato che abbiamo circa 30 mila accessi l’anno e, quindi, per legge ci spetta. Ma c’è solo silenzio”. E i familiari: “Caro manager, ringrazi le persone che in queste condizioni fanno i miracoli, ma occorre fare qualcosa per gente che, come mia zia è stata zitta per sedici ore seduta su una sedia”.

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