Vittoria. Muore d’infarto a seguito di uno scippo. Il presunto autore sarà processato con l’abbreviato

scippoSarà giudicato col rito abbreviato il prossimo 3 aprile il giovane vittoriese accusato di rapina in trasferta a Comiso ed omicidio preterintenzionale, ovvero quando la morte avviene come conseguenza del reato di percosse o di lesioni personali. Si tratta di P.T. di 27 anni, vittoriese. La richiesta è stata avanzata al Gip del Tribunale di Ragusa, Claudio Maggioni, dall’avvocato difensore Daniele Scrofani. I fatti risalgono al marzo del 2011 quando un giovane scippa la collana ad una donna che poco dopo accusa un malore e viene ricoverata in ospedale. Qualche ora dopo muore, a causa di un infarto. La vittima è Salvatrice Mautisi, 75 anni. La donna si trovava nei pressi della sua abitazione di via Garibaldi, nel quartiere Carlentini, a Comiso. Stava per rientrare nella casa dove vive, da sola, insieme al figlio, dopo la morte del marito. Un giovane le è piombato alle spalle e le ha scippato la collana d’oro che la donna portava al collo. Poi è fuggito. È scattato l’allarme e qualcuno ha cercato di inseguire il ladro, che però è riuscito a far perdere le proprie tracce. Nel frattempo, qualcuno ha accompagnato la donna, in preda ad un forte choc, in casa ed ha avvertito i carabinieri. I militari sono arrivati ed hanno raccolto il racconto della donna e sentito alcune persone presenti. Il giovane è stato identificato ed i carabinieri si sono recati ad aspettarlo nella sua abitazione, dove però non l’hanno trovato. Nel pomeriggio, il giovane, P.T., un operaio vittoriese di 28 anni, si è presentato nella caserma dei carabinieri di Comiso ed ha ammesso le sue responsabilità evitando di fatto l’arresto. Gli inquirenti, infatti, lo hanno denunciato per rapina, ovvero il furto con strappo ed omicidio preterintenzionale visto che la vicenda non si era conclusa con lo scippo con strappo, equiparato alla rapina trattandosi di reato contro la persona. Circa mezzora dopo lo scippo, infatti, la donna ha accusato un malore ed è stata trasportata all’ospedale di Comiso. Per lei i medici hanno diagnosticato un infarto ed un immediato trasferimento nel reparto di cardiologia dell’ospedale Paternò Arezzo di Ragusa Ibla dove nella stessa serata è morta.
Al termine delle indagini, tese anche ad individuare possibili complici del giovane, il pubblico ministero Marco Rota ha chiesto in rinvio a giudizio. Davanti al Gup la difesa ha chiesto il rito abbreviato che concede uno sconto di pena pari ad un terzo.

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