E’ pronto piano di emergenza per rischio sismico di Scicli

municipio scicliPronto il piano comunale di emergenza in caso di rischio sismico. Il servizio di Protezione civile comunale ha messo assieme un protocollo cognitivo ed organizzativo per essere pronti ad un eventuale pericolo sismico che potrebbe colpire il territorio ibleo. Il disaster manager di Protezione civile, Ignazio Fiorilla, che ha lavorato al piano lo presenta in maniera schietta.
«Il Piano comunale di Protezione Civile è un atto complesso che deve andare a completarsi con il piano regolatore generale – spiega – non sarà possibile autorizzare una pianificazione o una edificazione in aree fortemente a rischio sismico se non si terrà in considerazione il piano comunale».

Cosa prevede il piano nel dettaglio? Il documento prevede un presidio Coc (centro operativo comunale) in via Cattaneo ed un presidio operativo misto Com (centro operativo misto) in contrada Zagarone, fra il centro città ed il villaggio Jungi. Quest’ultimo è stato già realizzato con i fondi della legge 433/91 e rappresenta uno dei pochi centri in Provincia per la dotazione di uffici e di aree capaci di affrontare un evento sismico.

Il documento prevede anche le caratteristiche delle aree a rischio sismico ed i piani di intervento predisponendo le aree di attesa, le aree di ricovero e le aree di ammassamento. A Scicli città, complessivamente, sono localizzate 28 aree di attesa, 5 aree di ricovero e 2 di ammassamento, una al piazzale Olimpiadi al villaggio Jungi ed una presso l’autoparco comunale di corso Mazzini. La borgata di Cava D’Aliga conta 5 aree di attesa ed un’area di ricovero in via Tolstoj; nell’altra borgata di Donnalucata sono previste 10 aree di attesa e 3 aree di ricovero con un’area di ammassamento in contrada Spinello, a monte della frazione. A Playa Grande è prevista un’area di attesa sulla strada provinciale 89 mentre a Sampieri sono previste 2 aree di attesa ed un’area di ricovero in via Agira nei pressi del camping.

Per quanto riguarda le vie di fuga? «In città non vi sono vie di fuga sicure – spiega Fiorilla – perchè le costruzioni che si trovano lungo le vie di esodo sono state edificate prima del 1981 e quindi, prima della legge che prevede l’adeguamento sismico. Ma si sta lavorando per realizzare la circonvallazione ovest, arteria utile in casi di sisma e finanziata proprio per questa giusta causa».

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