Anche l´ex parlamentare regionale di Ispica, Innocenzo Leontini, nella qualita’ di componente la Giunta Regionale siciliana presieduta da Totò Cuffaro, e il vice presidente della Commissione Nazionale Antimafia, Fabio Granata, sono stati condannati dalla sezione d´appello della Corte dei conti per la Sicilia a pagare circa di 12 milioni e mezzo di euro (il danno erariale in primo grado era era stato quantificato in oltre 37 milioni). I giudici d´appello hanno parzialmente accolto il ricorso della Procura regionale contro l´assoluzione dei componenti dell´esecutivo tra il 2006 e il 2008 e dei membri della commissione sanità dell´Assemblea siciliana, sempre nello stesso periodo.
La vicenda riguarda il potenziamento (ritenuto “arbitrario”) del servizio di emergenza 118, all´epoca gestito dalla Sise (società interamente partecipata dalla Cri). In prossimità delle elezioni regionali del 2006, “senza alcuna preventiva verifica di utilità – scrivono i giudici – ed economicità, e nonostante il legislatore avesse previsto la non prorogabilità della convenzione oltre il 2005”, la giunta e alcuni parlamentare facenti parte della commissione Sanità, decisero il potenziamento del numero delle ambulanze, quasi raddoppiandolo (da 167 a 280) e la diminuzione, da 36 a 30, del monte ore settimanale del personale già in servizio, consentendo l´assunzione diretta di circa tremila persone individuate nel bacino del precariato (precari della Sise e corsisti dell´ente di formazione Ciapi, di recente al centro di un´indagine della Guardia di finanza anche per il resto di finanziamento illecito ai partiti).