La Riserva naturale orientata Pantani della Sicilia Sud-Orientale, che ricade sui territori dei comuni di Ispica (provincia di Ragusa), Noto e Pachino (provincia di Siracusa), è salva. Il Tar di Catania (sezione 2) con le sentenze 556, 557, 558 e 559 emesse il 27 febbraio, ha respinto i ricorsi presentati per l’annullamento del decreto istitutivo della Riserva presentati dal comune di Pachino, dal Consorzio del Pomodorino e dalle ditte Spatola e Acquazzurra.
«Si tratta di una grande giornata nella quale sono prevalse le ragioni della Natura rispetto agli interessi settoriali – ha sottolineato soddisfatto Angelo Dimarca responsabile regionale Conservazione natura di Legambiente Sicilia-‘ così salva un’area di interesse internazionale per la presenza di specie di uccelli rare e minacciate, come dimostrato dai provvedimenti di tutela dell’Unione Europea e dagli autorevoli studi dell’Ispra». L’esponente di Legambiente è poi entrato nel merito del provvedimento: «le articolate e motivate sentenze del Tar Catania rappresentano una svolta nel consolidamento delle azioni a tutela delle aree naturali protette, perché sono state smontate una per una argomentazioni, da noi ritenute strumentali e suggestive, finalizzate esclusivamente a rendere prive di vincoli aree di grandissimo interesse naturalistico. Per quanto riguarda la parte di rinvio alla Corte Costituzionale sul rapporto tra legge regionale e legge nazionale circa le modalità di consultazione dei comuni, bene ha fatto il Tar a porre il problema, senza peraltro intaccare i vincoli ed il funzionamento della riserva. Se la Corte Costituzionale dovesse dire che prevale la legge quadro dello stato del 1991 rispetto alla legge regionale del 1988, ciò varrà per tutti gli aspetti e non solo per quelli che oggi convengono al comune di Pachino e quindi anche per i profili di maggiore rigore previsti dalla normativa nazionale rispetto a quella regionale» ha concluso Dimarca.
Dopo la sentenza, Legambiente si metterà subito al lavoro per strutturare l’area protetta per la quale si era battuta anche la Lipu «Occorre subito lavorare per consolidare sul territorio la riserva con progetti finalizzati alla protezione dell’area, alla pubblica fruizione, al recupero ambientale delle aree aggredite in passato da attività illegali ed alla valorizzazione delle attività tradizionali» ha concluso Salvatore Maino, presidente di Legambiente Pachino.