“Athene noctua” 2013, consegnato il Premio di Filosofia intitolato a Carmelo Ottaviano

fe66f549519d55b267ec3d33111fd907_L-L’aula magna del Seminario vescovile di Noto ha ospitato, questa mattina, la cerimonia di consegna del Premio “Athene noctua” 2013, intitolato alla memoria di Carmelo Ottaviano (Modica, 1906 – Terni, 1980) e organizzato dalla Scuola di Filosofia “Carmelo Ottaviano” di Modica, dalla Diocesi di Noto e dal locale Liceo classico “Matteo Raeli”.

A moderare i lavori della matineé che ha preceduto la premiazione di Alessandro Ghisalberti e Amelia Cartia, è stato il presidente della Scuola di Filosofia “C. Ottaviano”, Franco Rando. Il dirigente scolastico del “Raeli”, Corrado Spataro, ha rilevato due aspetti importanti nella partecipazione degli studenti all’evento: l’occasione per valorizzare aspetti formativi e approfondire percorsi curriculari, oltre all’opportunità di conoscere la filosofia di Carmelo Ottaviano, definito uno «scienziato del pensiero». Occasione e opportunità colte dagli studenti che, negli elaborati sull’attualità della Metafisica letti al pubblico, hanno mostrato una notevole capacità argomentativa e introspettiva, lodata anche da Alessandro Ghisalberti.

Per Ghisalberti, docente emerito di Storia della Filosofia medievale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, si è trattato di un premio alla carriera. Nel suo intervento su “La Filosofia, i giovani e la felicità”, il filosofo ha citato alcuni passi del “Simposio” e del “Fedro” di Platone per spiegare il senso, la necessità e l’attualità della speculazione filosofica oggi, in un tempo dominato dal vuoto edonismo, dal «desiderio senza felicità» e dalla desertificazione dello spirito.

«La felicità – ha concluso Ghisalberti – deve misurarsi con i limiti fisici e psichici imprescindibili della natura umana. La filosofia offre gli strumenti per elaborare una visione di sé che consente di impegnarsi per raggiungere quella felicità che è concessa all’uomo».

Massimo Marassi, direttore del Dipartimento di Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e ordinario di Filosofia teoretica, nel suo intervento su “La metafisica e il senso della vita”, dopo aver rilevato come la Metafisica – più volte data per spacciata – goda invece ottima salute poiché le domande che essa solleva restano sempre aperte e attuali, ha concluso che «l’uomo è ciò che ama».

Francesco Solitario, docente di Estetica nell’Università di Siena – Arezzo nell’intervento dal titolo “Estetica e Metafisica in Carmelo Ottaviano” ha illustrato attraverso numerosi esempi una delle più lucide intuizioni di Ottaviano, gravida di implicazioni metafisiche: la legge della Bellezza universale, sintetizzabile in una proporzione aurea, sottesa ai capolavori della Natura e dell’Arte.

Il vescovo Mons. Antonio Staglianò nel suo applaudito intervento ha “scovato” tracce di Metafisica anche nei testi delle canzoni di Sanremo, da “Vuoto a perdere” di Noemi fino all’”Essenziale” di Mengoni, portando poi l’asse del discorso sui temi della vita, dell’amore e del divino.

La cerimonia si è conclusa con la consegna dei Premi ad Alessandro Ghisalberti e ad Amelia Cartia, giovane e brillante laureata dell’Università Cattolica di Milano, autrice del libro “Tempo, memoria e infinito: i temi del Tragico nell’opera di Carmelo Ottaviano” edito dalla Fondazione “Cesare e Doris Zipelli” di Ragusa.

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