Truffa aggravata in concorso. E’ questo il reato contestato a Giorgio e Francesco P., rispettivamente padre e figlio, modicani, difesi dall’avvocato Giuseppe Pellegrino, denunciato nel mese di luglio del 2010 da Giorgio N.. Il giudice onorario del Tribunale, Corrado Celeste, li ha assolti entrambi con formula piena(il fatto non sussiste), nonostante il pubblico ministero, Diana Iemmolo, avesse invocato condanne a otto mesi e a un anno. Nel mese di giugno del 2006 il Giorgio N. sarebbe andato presso l’autosalone gestito dai due congiunti per acquistare una Fiat Grande Punto. Costo 14.900 euro, per il quale l’acquirente aveva chiesto un finanziamento attraverso la stessa rivendita di auto. Secondo la querela, il finanziamento sarebbe stato concesso ma l’auto non l’ebbe mai consegnata. La concessionaria, all’inizio del 2010 chiuse. La parte offesa nella denuncia disse di non avere mai sottoscritto alcun contratto di finanziamento ma di avere firmato documenti inerenti la privacy. Nel corso del dibattimento, la parte offesa ha ammesso, invece, di avere chiesto a Francesco P. un finanziamento ma di non avere avuto contatti assolutamente con il padre di questi, Giorgio. Per la cronaca è emerso che l’uomo non pagò alcuna rata. Nei fatti sono venuti meno gli artifizi e i raggiri, come ha fatto rilevare nella propria arringa l’avvocato Pellegrino, cosicchè per entrambi gli imputati è arrivata l’assoluzione.
Modica, accusati di truffa, assolti dal giudice
- Marzo 17, 2013
- 12:50 pm
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