ANCHE “PENSARE IBLEO” SI OPPONE ALL’IMMISSIONE NELLA RETE IDRICA DI RAGUSA DI ACQUA NON POTABILE PELLIGRA: “E’ IL COSIDDETTO RIMEDIO PEGGIORE DEL MALE”

Il presidente della commissione Enzo PelligraAnche l’associazione politico-culturale “Pensare Ibleo” si oppone con fermezza all’ordinanza del Comune di Ragusa che contempla, a partire dal 2 aprile, l’immissione nella rete idrica cittadina di acqua non potabile. “E’ il cosiddetto rimedio peggiore del male – afferma il presidente di “Pensare Ibleo”, Enzo Pelligra – per cui il commissario straordinario Margherita Rizza dovrebbe rendersi conto che non ha senso insistere oltre quando c’è tutta una città contraria a tale ordinanza. Del resto, il commissario non è stato nominato per la gestione dell’ordinaria amministrazione? E questo non è un atto che travalica quelli che dovrebbero essere i suoi compiti? E poi perché continuare ad insistere in questa direzione quando ci si rende conto che le famiglie ragusane dovranno sobbarcarsi, quando l’emergenza sarà finita, costi onerosi per bonificare le cisterne per non parlare della stessa operazione che occorrerà effettuare lungo tutta la rete idrica? Ci vuole solo un poco di buon senso. Il commissario Rizza avrebbe dovuto comprendere che la strada intrapresa era senza ritorno e che i ragusani non possono subire impunemente questo atto che significherebbe non tenere in alcuna considerazione le loro aspettative. Tra l’altro, ci sembra che la vicenda, che va avanti ormai da oltre due mesi, debba essere affrontata con i caratteri dell’eccezionalità e per questo motivo è necessario che possa essere opportunamente sensibilizzata, ai fini di un’adeguata attivazione, la Protezione civile regionale. Quest’ultima è dotata di potabilizzatori che potrebbero essere collocati all’imboccatura dei pozzi inquinati. Ciò in attesa che rientri nella disponibilità del Comune il milione di euro erogato dalla Regione per la creazione di nuovi pozzi. “Pensare Ibleo” ribadisce la propria opposizione ad ogni ipotesi di “contaminazione” della rete idrica. Auspichiamo che, naturalmente, possa essere il buon senso di tutti a prevalere”.

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