“POLIZZI. I GIORNI E LE OPERE”. SABATO 23 MARZO A RAGUSA L’APERTURA DELLA MOSTRA DI FRANCO POLIZZI CON NUMEROSE OPERE INEDITE.

Franco Polizzi ritratto da Gianni ManiaQuaranta oli, per lo più opere inedite, lavori con cui il maestro Franco Polizzi ha restituito alla sua terra ciò che la terra gli ha sempre offerto. Verrà inaugurata sabato 23 marzo, alle 19, “Polizzi. I giorni e le opere”, l’esposizione che fino al 13 aprile darà la possibilità di visitare a Palazzo Garofalo di Ragusa le ultime magnifiche produzioni dell’artista. La mostra è curata dal critico Elisa Mandarà, autrice anche dei testi a corredo del catalogo dell’esposizione. Analizzando la natura speciale del paesaggio polizziano, vero eppure reinventato, la Mandarà ha scritto in presentazione: «La partita della sua pittura egli gioca nei suoi luoghi – il mare, la campagna, l’altopiano, il colle, il terrazzo privato – spazi che nelle composizioni appaiono e poi scompaiono, prima indagati, scavati, poi dilatati in visioni panoramiche che debordano sempre dal finito, fisico e immaginativo. Forse è proprio nella alchemica mescidanza di naturale fenomenico e ideale – questo per definizione spaziotemporalmente illimitato – che risiede la fascinazione ultima del paesaggio polizziano. Natura eternata, ma pure rappresentata con l’intonaco sbucciato della memoria, natura celebrata nella struggente bellezza dei suoi elementi reali, ma che valica il vero con la cascata incessante di campiture astratte implicite al figurativo polizziano. È sinfonia del finito, che cerca l’infinito».
Saranno esposte in prevalenza opere realizzate negli ultimi due anni, tra le quali oli di grandi dimensioni, a cui si affiancano pezzi storici del prestigioso esponente del Gruppo di Scicli. Vedute diurne e notturne, quelle poliziane, capaci di catturare l’osservatore indotto a perdersi nel sublime di una rappresentazione che si sottrae ai vincoli di spazio e tempo. Il percorso artistico di Polizzi ha trovato il giusto tributo nelle grandi esposizioni d’arte e in gallerie prestigiose. Da varie edizioni della Quadriennale d’Arte di Roma, dove una sua opera è stata acquistata dalla Camera dei Deputati, all’accordo professionale con la prestigiosa Galleria romana “Il Gabbiano”. Ed ancora numerose esposizioni internazionali, tra cui Art Exposition Chicago, Fiac di Parigi e Basilea, e nazionali, come la XXXI Biennale di Milano o la splendida antologica a Treviso, presso Casa dei Carraresi, curata da Marco Goldin. Su invito di Vittorio Sgarbi ha partecipato inoltre alla mostra Arte Italiana 1968 – 2007, presso Palazzo Reale di Milano, e a fine 2011 è invitato alla Biennale di Venezia. Recentemente a New York, presso la Bernarducci Meisel Gallery, in una mostra che raccoglieva il Gruppo di Scicli, Contemporary Painters and Sculptors From Southern Sicily, le celebri “Distanze” di Polizzi e i suoi suggestivi notturni hanno guadagnato le pagine di importanti riviste d’arte americane. Elisa Mandarà approfondisce nel testo critico al catalogo la poetica di Polizzi, il suo percorso ispirativo, la relazione importante che l’artista coltiva nei confronti della più elegante tradizione della grande arte: «L’emporio tematico principale naturalistico l’artista allarga in virtù del suo temperamento, che è contemplativo fino alla soglia del mistico, per cui mattino dopo mattino si rinnova l’appetito di lasciarsi sedurre dal sipario spettacolare del creato, con un gesto di sempre, il guardare fuori. L’amore chiama l’invenzione, sublima l’esattezza quadrata del vero come dato retinico; il desiderio abbisogna del velo della trasfigurazione. Lampi di lucida visionarietà corrono le vedute di Polizzi, che offre sulla pagina pittorica sempre generosa esplicazione di aspirazioni ideali: la bellezza, la purezza, l’incorrotto, il piacere come gioco raffinato della mente. Libero dall’impaccio della nuda oggettività, ma con un piede fermo sulla terra dei vivi, sulla biologia dell’essere, sull’astronomia celeste. […] Serba nel petto un amore giovanile per Bonnard, Polizzi, e respira il suo dei silenzi narrativi di Balthus, delle sospensioni silenti di Vermeer, della luce atona della provincia americana catturata da Hopper, dei riverberi che questa pittura ha nella cinematografia di Antonioni e di Wenders. Ma quanto lo vince sono gli occhi dei ritratti di Rembrandt, che chiamano il fruitore alla etimologica compassione, al sentire insieme. È un corredo ponderoso il passato dell’arte, per l’ispirazione polizziana, ma mai ingombrante, mai soverchiante la voce propria. È passione pura, attenta geografia delle proprie stelle fisse, che si traduce in senso di responsabilità per quanto si dice con la parola pittorica, in serietà di studio». A corredo della mostra Elisa Mandarà ha realizzato un catalogo, che oltre al testo critico della stessa curatrice, si avvale delle foto di Gianni Mania e del progetto grafico di Emanuele Cavarra. La serata inaugurale è prevista per le ore 19 di sabato 23 marzo. Al vernissage partecipa con gentile contributo la rinomata Azienda Planeta, che sarà presente con i suoi pregiati vini. Sponsor che sostengono il progetto culturale sono la Cora Banche, la Banca Agricola Popolare di Ragusa, la Galleria Dir’Arte. Collabora all’iniziativa, nella promozione dell’evento, anche il Centro Studi Feliciano Rossitto.

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