IL TURISMO NELLA CITTA’ DI RAGUSA RISCHIA DI ESSERE ANCORA AL PALO DIPASQUALE (LA DESTRA): “VISITATORI IN TRANSITO A MARINA NON TROVANO UN RISTORANTE PER IL PRANZO. SONO QUASI TUTTI CHIUSI”

Giuseppe Dipasquale“Il turismo va coltivato, incoraggiato, sostenuto. Se, però, sono gli operatori i primi a non credere nel comparto è allora chiaro che, ancora oggi, avremo di fronte una sfida impossibile da sostenere. E non possiamo farci chiamare città turistica così come se nulla fosse”. E’ quanto afferma il commissario cittadino de “La Destra”, Giuseppe Dipasquale, che pone al centro dell’attenzione una questione mai completamente risolta nella maniera dovuta. “Ragusa è città Unesco – dice – ricca di monumenti, quindi con un potenziale astronomico. Lo stesso dicasi di Marina di Ragusa che, soprattutto, con l’avvento del porto ha potuto giocarsi delle carte speciali su mercati che, in precedenza, non erano mai stati presi in considerazione. Proprio a Marina, però, e lo dico perché in questi giorni d’inizio primavera, in cui le temperature si sono leggermente innalzate, le presenze lungo la costa sono aumentate, si fa i conti con la carenza assoluta di supporti turistici. Almeno in questo periodo. A cominciare dai ristoranti. Chi transita a Marina da visitatore e vuole pranzare, perlomeno di settimana, non ha la possibilità di farlo perché il novanta per cento dei ristoranti esistenti risulta inattivo. Mi chiedo: ma è questo il turismo che vogliamo proporre? E’ questo il modello che può risultare vincente? E perché ci lamentiamo quando ci dicono che, ancora oggi, poco o nulla possediamo delle qualità di città turistica? Gli sforzi che devono essere compiuti per raggiungere certi obiettivi sono ancora parecchi. Mi dispiace che i visitatori vadano a visitare Marina e poi, per mangiare, debbano scegliere altre località. Qualcuno mi dirà che non siamo in piena stagione e che quindi è naturale che accada ciò. Allora, rispondo io, non ha senso parlare di turismo tutto l’anno. Diciamo che questo comparto, per noi, ha un valore relativo considerato che, per quello che abbiamo visto, non ci crediamo, o ci crediamo poco, e ancora meno investiamo. Forse bisognerebbe, finalmente, sedersi tutti attorno a un tavolo e chiedere che cosa vogliamo. Se non abbiamo le idee chiare, è meglio toglierci mano”.

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