Gasolio contraffatto in distributore di Pozzallo. Assolta l’Eni, processo a gestore

avv. pediliggieriI valori delle gradazioni di carburante erano alterati. Lo stabilirono le analisi effettuate dagli organi preposti. Per questo motivo scattarono le incriminazioni, non solo per il gestore dell’impianto di distribuzione di benzina, ma, addirittura, anche per l’Eni. Ieri mattina si è celebrato il processo davanti al Giudice Onorario del Tribunale di Modica, Corrado Celeste, contro Paolo Scaroni, Amministratore Delegato dell’Ente Nazionale Idrocarburi, che per l’occasione ha fatto arrivare a Modica l’avvocato Moro Visconti del Foro di Milano, e contro Giorgio P., gestore dell’impianto, difeso dall’avvocato Raffaele Pediliggieri. Il giudice, attese le eccezioni e le richieste dell’avvocato Moro Visconti, col consenso del pubblico ministero, Diana Iemmolo, ha preliminarmente applicato l’articolo 129 del codice penale nei confronti del dirigente Eni, dichiarando l’ immediata declaratoria di causa di non punibilità, dunque assolvendolo dai fatti contestati, mentre ha disposto procedersi oltre per Palermo che è accusato di frode in commercio ed elusione norme sulle accise. Il magistrato ha escusso due funzionari dell’Ufficio Dogane di Siracusa di stanza a Pozzallo, Trovato e Zisa, coloro che, insomma, effettuarono l’indagine nel 2010 attraverso il prelievo di campioni di benzina nel distributore di Pozzallo. Il due febbraio 2011 arrivarono gli esiti dai laboratori chimici delle analisi. “E’ risultata – hanno sottolineato i testi del piemme – che il gasolio era stato miscelato con altri prodotti(petrolio o acquaragia). Fu trovato un punto di infiammabilità di 38 gradi anziché i previsti 55 gradi. Le parti torneranno in aula in ottobre.

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