Uveite: cos’è e come si cura? La rubrica medica del dottore Federico Mavilla

federico mavillaDite la verità, fino a qualche giorno fa, pochi di voi sapevano dell’esistenza di una patologia chiamata uveite. In effetti questo disturbo della vista è balzato agli onori della cronaca a seguito della richiesta di legittimo impedimento a partecipare ai processi a suo carico da parte di Silvio Berlusconi, ricoverato in ospedale appunto per un’uveite. Ma, ecco allora, di cosa si tratta? L’uveite è un’infiammazione dell’uvea, l’area dell’occhio che garantisce una corretta vascolarizzazione e che si trova tra la retina e la sclera (la parte bianca dell’occhio).
Ci sono vari tipi di uveite, infatti questo termine viene utilizzato anche per indicare uno stato infiammatorio di varie parti dell’occhio, dalla retina alla cornea, e in base a dove è localizzata l’infiammazione si parla di uveite anteriore (quella che ha colpito Berlusconi), posteriore, intermedia o panuveite, se l’infiammazione ha colpito tutte le parti dell’occhio. L’insorgenza dell’uveite è collegata a numerosi fattori tra cui parassiti, infezioni virali, malattie infettive non necessariamente collegate all’occhio, ferite o lesioni al bulbo oculare.
L’uveite si manifesta con offuscamento della vista, con fastidio causato dalla luce (fotofobia), ma anche con un intenso dolore negli occhi e va curata tempestivamente perché può degenerare e causare problemi seri alla vista, come il glaucoma o la cataratta.
La terapia maggiormente utilizzata è quella a base di colliri corticosteroidi o, se l’infezione è di origine batterica, con antibiotici e antinfiammatori. Nei casi più gravi l’uveite può avere origine anche da una reazione autoimmune causata dal mancato riconoscimento da parte dei globuli bianchi dell’uvea, che viene quindi attaccata perché considerata un corpo estraneo. In tal caso la terapia più indicata prevede anche degli immunosoppressori.

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