La scelta del Pd di candidare un assessore uscente cancella ogni speranza di discontinuità rispetto all’amministrazione-Buscema. “LiberaModica” rimane in campo con la sua identità e il suo programma

Simona PitinoSimona Pitino, candidata a sindaco per il movimento LiberaModica lancia un appello alle forze politiche e ai movimenti civici che dialogano con il Pd: servono coerenza e chiarezza di programma. Fin da quando è nata, quattro mesi fa, LiberaModica ha annunciato che avrebbe presentato un proprio disegno di governo della città che contenesse – traducendoli in un articolato programma di scelte, soluzioni, idee e progetti concreti da offrire, dopo una fase di “elaborazione partecipata”, alla valutazione dei cittadini – i princìpi e i valori di fondo che ne hanno ispirato la costituzione e che sono scolpiti nella Carta d’intenti, chiarendo anche che, se così non fosse stato, LiberaModica non avrebbe avuto motivo d’essere. “Per logica e naturale conseguenza, LiberaModica – associazione civica che vive di partecipazione democratica dal basso ed è realtà aperta, plurale, inclusiva – dice – indipendente da partiti politici e da altre forme di gruppi organizzati – in tanto esiste in quanto porti avanti quel progetto. Che non è un progetto come un altro, fungibile o adattabile a svariate esigenze, anche legittime e rispettabili. E’ piuttosto la sua sola ragion d’essere e rappresenta il fine essenziale ed inderogabile del grande impegno collettivo di protagonismo civico che ha spinto centinaia di cittadini ad associarsi.
In altre parole LiberaModica non ha scelto il candidato a sindaco perché egli, in questo caso la sottoscritta, acconciasse poi il programma in modo da adattarlo a fattori come le altre candidature, le coalizioni, lo scenario della competizione, o calcoli e convenienze di qualunque tipo.
Nello spirito di massima apertura anche rispetto a chi, legittimamente, è portatore di istanze politiche e programmatiche diverse, va chiarito che è possibile, ed utile, il massimo confronto possibile, ma c’è una linea dalla quale LiberaModica non potrà mai retrocedere: offrire alla valutazione della città il programma di governo per il quale è nata. E siccome questo programma ha un contenuto, un profilo e una distintività che lo rende diverso da ogni altro – ed anche il solo in grado di far compiere alla città lo scatto di cui ha bisogno per rinascere economicamente, civilmente e socialmente – non è ipotizzabile, neanche in astratto, una confluenza in altre proposte o rassemblement elettorali. Ciò richiederebbe infatti una convergenza sui punti chiave del programma che oggi non è neanche ipotizzabile, per il solo fatto che, da una parte, almeno finora i programmi sembrano interessare poco o nulla gli altri candidati e, dall’altra, laddove un minimo cenno ad essi sia già stato fatto, risultano distanze profonde e contrasti stridenti.
Volendo per ovvie ragioni tralasciare candidature in campo da tempo, mi riferisco, per esempio, al candidato del Pd Giovanni Giurdanella, persona che conosco direttamente e che stimo profondamente sia per le qualità umane e morali che per quelle professionali che, peraltro, mi è facile rilevare essendo egli avvocato come la sottoscritta. Le considerazioni che seguono sono pertanto esclusivamente politiche e attengono alla mia valutazione del prodotto amministrativo della giunta-Buscema, della quale l’avv. Giurdanella ha fatto e fa parte, con delega prima all’urbanistica e poi ai servizi sociali. In proposito, quindi, prima ancora che la rivelazione di ogni programma, vale la continuità, anche fisica nella figura dell’assessore uscente nonché candidato a sindaco (e se vi fossero dubbi ha provveduto lo stesso Buscema a sancirne pubblicamente e preventivamente il mandato politico-programmatico) con l’operato dell’amministrazione in carica sul quale LiberaModica, fin dalla sua costituzione, ha sempre espresso un giudizio fortemente negativo.
Del resto alcune delle problematiche sulle quali LiberaModica ritiene necessaria radicale discontinuità attengono proprio alla sfera delle competenze nelle quali il candidato del Pd ha esercitato il suo impegno diretto. E’ il caso dell’urbanistica e del devastante consumo di territorio (che non ha risparmiato neanche quell’autentico tesoro costituito dalle espressioni di maggiore pregio, naturalistico ed ambientale, della campagna modicana) che l’amministrazione comunale in carica, al pari della precedente, non ha saputo impedire, cedendo sistematicamente all’interesse dei privati. Lo “scempio” paesaggistico della collina dell’Idria o quelli di via Fontana e – con l’aggravante del rischio idrogeologico – dei sette palazzi sul torrente ne sono una testimonianza purtroppo ben visibile. Come il projet finance per il cimitero, avviato dall’amministrazione-Torchi ed eseguito dall’amministrazione-Buscema, che LiberaModica contesta radicalmente in quanto scelta totalmente sbagliata, utile forse ad interessi privati, ma non certo alla città.
Ecco perché, da una parte – anche al fine di fugare ogni dubbio in ordine a fantasiosi, paventati, sviluppi di possibili confluenze della candidatura della sottoscritta – ribadisco che LiberaModica è, e rimane, in campo con la sua identità e il suo progetto affinché tutti i cittadini che lo ritengano la soluzione migliore per il futuro di Modica potranno sceglierlo e “adottarlo” proprio come hanno già fatto i tanti che lo hanno promosso, sostenuto, elaborato e arricchito con le loro idee, proposte, suggerimenti.
Dall’altra, lancio un appello a tutte le forze politiche e alla rete dei movimenti civici che hanno dialogato finora con il Pd nell’ipotesi che questo partito potesse voltare pagina ed esprimere opzioni di totale superamento dell’esperienza della giunta-Buscema, affinché ponderino le loro scelte alla luce del fatto che nel Pd è prevalsa la piena e totale continuità con l’operato dell’amministrazione in carica, come rivela la scelta del candidato a sindaco e come, inequivocabilmente, se mai avessero potuto esserci dubbi, ha esplicitato lo stesso Buscema, caricando Giurdanella del fardello costituito dall’eredità della sua giunta e dalla continuità quasi obbligata con il suo operato, totalmente insufficiente per alcuni aspetti, gravemente dannoso per altri e in totale sintonia con non poche scelte operate dalla precedente giunta-Torchi e con gli interessi che le hanno ispirate.
A Sel (che, dall’opposizione, ha contestato non pochi provvedimenti dell’amministrazione uscente), agli altri soggetti politici e ai movimenti di aggregazione civica che hanno dichiarato di condividere la necessità e l’urgenza della discontinuità propugnata da LiberaModica rivolgo un appello alla chiarezza, affinché ogni loro scelta sia ispirata non dall’interesse di “mettersi insieme comunque” nell’illusione di sommare presunte posizioni di rendita elettorale che, peraltro, non sono più nella disponibilità di alcun gruppo o partito, ma dalla coerenza propria di scelte di merito vertenti sui contenuti e sulla progettualità politica”.

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