I SINDACI TRA GUELFI E GHIBELLINI. Amministrative a Ragusa

elezioniQuanta confusione per i candidati a sindaco! Se la politica e i politici capissero che la gente non ne può più di avere nominativi certi, che dall’oggi al domani si dissolvono come le nuvole dopo la tempesta, e che quanto succede non favorisce la politica, sicuramente non vivrebbero giornalmente in un’altalena insopportabile di nomi che si fanno un giorno e si ritirano il giorno dopo. La città necessita di candidati sindaco capaci, competenti, in grado di amministrare con le poche risorse esistenti, e con l’inventiva, un territorio dilaniato dai problemi, da quello idrico a quello sociale, a quello culturale, dalle infrastrutture allo sviluppo economico, alle piccole e medie imprese. Ma quale è lo scenario? Non tutti convergono su uno o due nomi, tra centro destra e sinistra, ma su tanti nomi, che disperdono l’attenzione di chi segue giornalmente questa lotta, fatta a suon di comunicati, di pubblicità, di chi si mette avanti e poi si ritira. Per il centro sinistra si prospettano primarie, sicuramente, tra gli iscritti, per il centro destra non c’è accordo tra quelle che possiamo chiamare, per dirla alla dantesca, “fazioni”. Nel Medioevo a Firenze esistevano i Guelfi e i ghibellini, e qui, nella nostra piccola Ragusa, che succede? Il centro sinistra scopre, quasi ad aprile le primarie, per definire il candidato Sindaco. Giovanni Cosentini, dal canto suo, ha già avviato la campagna elettorale, e ora? La decisione democratica sembra volere le primarie. Ma che senso ha tutto questo? Domanda della gente della strada. Giovanni Iacono sembra essere un nome sicuro per candidato Sindaco, e Platania che farà con il “Movimento città”?
Mentre la politica gioca e il ruolo delle parti non è definito, l’antipolitica si organizza con i bandi e i curricula da presentare per gli eventuali assessori, come se si dovesse scegliere, o si dovessero scegliere i dirigenti del Comune. Non sono graditi gli iscritti ai partiti. Ne troveremmo, se non ci fosse questa clausola, qualcuno di conosciuti disposto a cambiare bandiera. D’altronde la “coerenza”, si dice, che non sia un valore in politica!
Se al centro sinistra tutti invocano le primarie, che stabilirebbero i desiderata degli iscritti nei vari partiti e movimenti della coalizione, nel centro destra qualcuno deciderà, ma chi?

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