ALCUNI “INTELLETTUALI” A DIFESA DI FRANCO BATTIATO

battiato“Esprimiamo il nostro rammarico per l’esclusione di Franco Battiato dalla sua Giunta – si legge nella nota -. La straordinaria sensibilità artistica, il prestigio, il rigore ed il senso dell’etica di Franco Battiato sono indiscutibili”. L’appello prosegue con parole dure nei confronti di coloro i quali hanno criticato l’artista etneo, in particolar modo le personalità del mondo della politica. “La strumentalizzazione politica delle parole dell’artista è invece, secondo noi, profondamente ingiusta, anche alla luce del fatto che Battiato ha prontamente e chiaramente precisato che non voleva certo offendere né le donne né le istituzioni attuali”. L’appello pubblico, ospitato dalle colonne del Fatto e firmato dallo stesso Marco Travaglio, si conclude con una nota di rammarico: “L’assenza di Franco Battiato dalla sua Giunta è una grande perdita per la Regione da Lei presieduta”.
I primi firmatari del disperato appello a Rosario Crocetta, perché Battiato rimanga Assessore al Turismo, sono quelli di Dario Fo e Franca Rame, che scrivono direttamente al governatore gelese. Una ventina sono in tutto le altre personalità della cultura a sottoscrivere l’appello, dal poeta Aldo Nove al cantautore Samuele Bersani, passando per l’attrice Piera Degli Esposti, l’artista Elisabetta Sgarbi, il musicista Franco Mussida e lo scrittore Roberto Alajmo. Ci sono anche i giornalisti Aldo Cazzullo e Barbara Spinelli

Con tutto il rispetto per questi intellettuali, che esprimono chiaramente una stima artistica del cantautore, ci permettiamo di dire loro che Battiato è stato un Assessore assente, che i bandi del Turismo sono bloccati, che la Programmazione estiva non esiste, e che quando si rappresentano le istituzioni non si possono dire “parole in libertà”, soprattutto quando si va all’estero. Oltretutto, al di là della stima come cantautore, più volte Battiato si è esposto ad affermazioni non propriamente opportune.
Chi fa l’artista dovrebbe evitare prudentemente di fare l’amministratore, non solo per i conflitti d’interesse, ma perché ciò che in arte è possibile, non lo è quando si rappresenta una Istituzione. Finiamola! La Sicilia necessita di persone che siano al servizio della gente, e non proclamatori di individualismi inaccettabili , che non hanno niente da spartire con la cultura intesa in senso ampio e sociale. Riteniamo,inoltre, che il turpiloquio e l’offesa (nei confronti di chiunque) non facciano parte del linguaggio della cultura.
E’ la valorizzazione del territorio il nostro scopo primario, e quello di Assessorati,come il Turismo, i Beni Culturali. Le elucubrazioni, o i giudizi scesi dall’alto degli scranni della cultura, certamente, non favoriscono quanto affermato.

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