In momenti di crisi economica è nella tradizione che è possibile trovare nuove strade per la crescita. È quanto emerge dal lavoro svolto in questi ultimi anni dal progetto “APQ Giovani creativamente”. Un percorso che ha interessato centinaia di giovani impegnandoli in numerosi laboratori. Tra questi uno spazio speciale meritano i laboratori di sfilato siciliano che si sono svolti a Ragusa, Santa Croce Camarina e Monterosso Almo, corsi che, nelle prossime settimana si avvieranno a conclusione.
“A Ragusa – spiega la tutor Nancy Fede – siamo arrivati al corso di terzo livello. La nostra preziosa docente è Franca Cilia che è una delle massime esperte del settore. Il laboratorio di Ragusa ha una durata di 54 ore ed è finalizzato allo studio teorico e pratico dello sfilato siciliano, rivolgendosi in particolare a varie fasce di età. Il gruppo di questo laboratorio dello sfilato siciliano è composto da 5 ragazze coadiuvate dal tutor. Dopo una prima fase di attività teorica e storica, utile per fornire le basi attraverso lo studio dello sfilato siciliano, siamo passati alle varie fasi del lavoro vero e proprio: disegno , sfilatura e ricamo. Infine siamo passati ad una loro riproduzione su telaio”.
Il laboratorio di Santa Croce si compone di 12 incontri settimanali. Gli argomenti trattati sono il punto rete, bordino e 400. Anche per il laboratorio dello sfilato siciliano di Santa Croce la coordinatrice è la docente Franca Cilia .
Diciotto gli incontri e grande partecipazione, infine, per i ragazzi di Monterosso Almo. Il progetto, in questo caso, si concluderà il 9 maggio.
“Il numero dei partecipanti – spiega la tutor Barbara Maltese – è stato suddiviso in due gruppi per agevolare lo svolgimento della lezione e per dare la possibilità agli allievi di apprendere maggiormente le tecniche pratiche. A Monterosso, infatti, contiamo su ben 35 alunni. Anche noi abbiamo trattato la storia dello sviluppo dello sfilato siciliano, il lino e il cotone, il punto rete, il bordino, introduzione ai 500 classici, il 400, il punto festone, il punto gigliuccio”.
Obiettivo ultimi è quello di trasmettere un antico sapere che rischia di andare perduto.
“Senza dubbio – confermano le tutor – ma è un nostro auspicio quello di poter fornire ad un buon numero di partecipanti anche l’occasione per creare una possibile occasione di lavoro. Lo sfilato siciliano ha un gran numero di estimatori, ma pochi artisti artigiani capaci di realizzare ancora opere di alto livello. Attraverso questo progetto vorremmo anche che si creassero occasioni di lavoro”.
Riscopriamo l’arte antica dello sfilato siciliano. A Ragusa, Santa Croce Camarina e Monterosso Almo tanti ragazzi frequentano i laboratori del progetto APQ “Giovani Creativamente”
- Marzo 31, 2013
- 9:59 am
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