Sigaretta elettronica sempre più diffusa: è utile e priva di rischi? La rubrica medica del dottore Federico Mavilla

federico mavillaAvrete certamente notato che si stanno diffondendo a macchia d’olio esercizi commerciali finalizzati alla vendita delle e-cig e mi capita, sempre più spesso, di parlare con persone che hanno scelto di sostituire la sigaretta tradizionale con quella elettronica, nella speranza di riuscire ad arrecare minori danni alla salute e di sconfiggere il vizio. In effetti l’arrivo della sigaretta elettronica ha contribuito a ridurre il numero di pacchetti di sigarette acquistati. Ma quanto è utile la sigaretta elettronica? Ed è priva di rischi?
La sigaretta elettronica può essere meno tossica di quella tradizionale, ma è necessario anche che il consumatore sia estremamente prudente nell’utilizzo delle sigarette elettroniche perché non si può affermare che siano del tutto innocue. Se le sigarette elettroniche vengono considerate come dispositivi medici, andrebbero trattate come tutti gli altri prodotti sostitutivi della sigaretta tradizionale (cerotti o gomme da masticare) e dovrebbero contenere quindi un dettagliato foglio informativo dove vengano apposte delle indicazioni precise sugli effetti sulla salute e non quello attualmente inserito nelle confezioni che parla solo del divieto di utilizzo per i minori di 16 anni e dell’importanza di tenere il prodotto lontano dai bambini.
Sul sito ufficiale della sigaretta elettronica è riportato il seguente messaggio nella sezione benefici e avvertenze: “La sigaretta elettronica ***** può essere considerata una sana alternativa al fumo di tabacco, poiché i componenti cancerogeni presenti nel fumo tradizionale sono assenti. Infatti non emette fumo derivante dalla combustione annullando così il rischio di malattie respiratorie, cancro e altro.”
In un’altra pagina del stesso sito, invece, si legge: “L’efficacia e la sicurezza di questi dispositivi per smettere e / o ridurre la dipendenza dal fumo, non sono mai stati effettuati.” Tralasciando il verbo finale decisamente inappropriato ed errato, credo che il senso era quello di spiegare che non è vero che il loro prodotto non fa assolutamente male.
In definitiva,dicevano che non avrebbe fatto male, che era sicura. Forse credevano che evitando la combustione del tabacco avrebbero superato il problema degli effetti nocivi – in parte vero considerando che per lo meno non provoca problemi al cuore – ma dal punto di vista respiratorio, la soluzione di acqua e nicotina non è migliore di una sigaretta tradizionale, o perlomeno non si conoscono gli effetti a lungo termine.
Ma , in verità, mi sono chiesto quali sono i motivi che spingono i fumatori a passare alla sigaretta elettronica. Il primo motivo è legato al piacere di fumare, visto che ci sono modelli di sigaretta elettronica detti ” a caldo”, che consentono di provare il piacere dell’atto di fumare. Il secondo motivo è legato alla possibilità di disassuefazione progressiva con l’uso di soluzioni a concentrazione progressivamente più bassa di nicotina, senza la percezione di tale riduzione , grazie alla presenza di aromi che ne sostituiscono la sensazione . E infine ultimo e più importante motivo è legato alla salute : ovvero l’eliminazione quantomeno di tutti i cancerogeni e delle sostanze nocive per l’apparato cardiovascolare prodotti dalla combustione delle sigarette tradizionali. Rimane la questione dell’ effetto irritativo sulle vie respiratorie prodotto dall’inalazione del vapore, ma nulla di lontanamente comparabile con il danno diretto e indiretto prodotto dai composti generati dalla combustione delle sigarette tradizionali. In effetti, il broncospasmo, un riflesso di difesa dei bronchi, prodotto dal vapore della sigaretta elettronica , si manifesta quando qualsiasi vapore o sostanza viene inalata nell’albero bronchiale. E pertanto questo riflesso fisiologico, presente anche nei soggetti sani, non indica stato di patologia. Infatti basta sapere che anche quando si fa aerosol-terapia , si nota tale effetto prodotto dal vapore, che si manifesta con il colpetto di tosse. Diverso è il caso invece dei soggetti asmatici, nei quali questo fenomeno è esagerato e pertanto patologico, e puo’ essere scatenato da qualsiasi sostanza irritante, vapore e fumo compresi. E’ chiaro che non si conoscono le manifestazioni a lungo termine di tali esposizioni.
A questo punto, come medico coscenzioso dovrei incoraggiare il passaggio a tale strumento per la disassuefazione dal fumo, piuttosto che scoraggiarlo, visti gli indubbi minori danni provocati da tale presidio. L’obiettivo resta sempre quello di spingere verso la completa abolizione del fumo. Io sono contro il fumo, però penso che chi fuma non vada “violentato”. Fumare o non fumare devono essere tappe di un processo personale. Il più potente farmaco resta la volontà.
Faccio un ultima riflessione e chiudo: qualora un soggetto non riuscisse a fare a meno di questo strumento elettronico , il danno prodotto nel tempo sarebbe indubbiamente minore rispetto al fumo tradizionale con un impatto economico di spesa francamente minore. E’ chiaro che le casse dello Stato ci rimettono enormemente, E gli incassi in calo dei monopoli di Stato sono certo che spingeranno presto gli infami governanti del nostro paese a bandire come nocivi questi strumenti elettronici. Ma come mai , pur essendo noti da decenni i danni della sigaretta, non hanno mai pensato a proibire quella tradizionale?

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