Il Commissario Giovanni Scarso ’lascia’ la Provincia: “Dieci mesi di impegno al servizio della comunità iblea”

My beautiful pictureUn commiato doveroso per fare il bilancio di dieci mesi di gestione commissariale. Giovanni Scarso, commissario straordinario della Provincia di Ragusa ha voluto salutare ‘i colleghi giornalisti (è un pubblicista di vecchia data) prima di lasciare la Provincia in attesa di un nuovo commissario che verrà nominato a breve dal presidente della regione siciliana Crocetta.
“Questa fase d’incertezza gestionale – dice Scarso – non favorisce neanche l’ordinarissima amministrazione della Provincia perché ci sono molti dubbi interpretativi riguardante l’istituto della prorogatio per i commissari straordinari. Ad ogni buon conto da parte mia non ci sarà alcun atto amministrativo ma solo provvedimenti eccezionali dettati dall’emergenza qualora si dovesse appalesarsi l’interruzione di pubblico servizio perché mi sento sino all’ultimo giorno il commissario straordinario della Provincia di Ragusa”.
Nell’incontro con i giornalisti, Scarso ha elencato le azioni principali ma anche le difficoltà incontrate soprattutto per la rigidità del bilancio. “Col decreto-legge del mese di luglio negli ultimi 5 mesi del 2012 la Provincia ha avuto 7 milioni di euro di trasferimenti, considerato che nei primi cinque mesi non c’ero e i precedenti amministratori avevano operato sulla scorta dei 5/12 sul bilancio dell’anno prima che era molto più ‘ricco’ ed avrete contezza dell’emergenza finanziaria che ho vissuto in questi mesi. Ma fino all’ultimo giorno della mia normale attività ho deliberato la proroga dei servizi socio-assistenziali agli studenti diversamente abili per tutto il mese di aprile, ho estinto un mutuo di 240 mila euro con la Cassa Depositi e Prestiti avuto dal fondo di rotazione della progettualità per la realizzazione di lavori antisismici in un istituto scolastico per evitare il pagamento di esosi interessi. Con questo voglio dire che mi sono assunto le mie responsabilità sino all’ultimo e c’è già una bozza di bilancio pronta ad essere approvata e ci sono i mandati di pagamento pronti alle aziende che aspettano di essere pagate nel momento in cui il Governo autorizzerà di ‘sforare’ il patto di stabilità. L’anno scorso nei primi due-tre mesi sono stati pagati soldi (dovuti per l’anno precedente) alle imprese per 12 milioni di euro che di fatto hanno portato la Provincia fuori dal patto di stabilità”.
Scarso ha detto che la sua gestione commissariale non è stata caratterizzata solo da tagli e ristrettezze. “Inutile dire che vado orgoglioso di aver mantenuto la Struttura Didattica Speciale di Lingue a Ragusa – aggiunge Scarso – con la firma di un accordo transattivo che assicura la presenza universitaria almeno sino al 2027 e rimodula una transazione che gli Enti non avrebbero più potuto sostenere come onere finanziario. Salvata l’Università dobbiamo mettere mano ad una gestione più snella ed autarchica del Consorzio Universitario perché certi costi non si possono più sostenere e qualcuno continua a non capire l’aria che tira… La mia azione di rivisitazione della spesa ha previsto la razionalizzazione della telefonia mobile ridotta all’essenziale; il decremento della spesa del personale col ‘taglio’ di ben tre settori amministrativi nella nuova macrostruttura dell’Ente e la dismissione di diverse locazioni per uffici decentrati che avevano un costo di quasi 100 mila euro. L’ultimo settore a trasferirsi nei locali dell’ex Coreco è stato quello della Polizia Provinciale, mentre, gli uffici delle Concessioni sono stati allocati al terzo piano della sede centrale. A parte l’Università, mi ascrivo il merito di aver sbloccato due opere pubbliche di grande rilievo per la Provincia. L’appalto, già aggiudicato, per la stazione passeggeri di Pozzallo e il progetto definitivo per la viabilità a supporto dell’aeroporto e delle altre grandi infrastrutture. Il progetto sarebbe già approvato da un mese se alla conferenza di servizi a metà febbraio a Palermo all’assessorato ai Lavori Pubblici fossero intervenuti Enac ed Enav, invece dobbiamo aspettare qualche altro giorno. Nel Dpef della Regione poi per questa opera sono previsti 30 milioni e 16 nei fondi ex Insicem: insomma è un’opera che può partire. Le opere non inaugurate. Non cercavo visibilità a buon mercato. Per me le opere si inaugurano ma devono funzionare. Il velodromo è pronto ma non c’è un problema di gestione: nessuno nel settore ciclistico vuole assumersi l’onere di tenerlo aperto, bisogna pensare ad una parziale riconversione dell’impianto con la realizzazione di un impianto di calcio in erba sintetica. Stesso discorso per la pista d’atletica leggera di Donnalucata: aspetto una risposta dal comune di Scicli per la gestione. Diverso il discorso per il museo Zarino a Vittoria. E’ pronto il palazzo che lo deve ospitare ma manca l’impianto antintrusione che la Sovrintendenza richiede e qualche opera di muratura, oltre alle spese per il trasporto della collezione. Ma se resto, non perderemo altro tempo impegnando ancora soldi del bilancio provinciale. Ho già individuato il comitato tecnico-scientifico e il gruppo di lavoro per l’inventariazione della collezione. Non è un’operazione facile, ma la faremo: io sono uomo del fare”.

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