Sono tre le persone indagate per la morte del disabile Giovanni Gerratana, avvenuta durante la visita al pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore, per la quale la Procura della Repubblica ha avviato l’indagine dopo l’esposto dei familiari. Si tratta di tre medici, quelli, in sostanza, che si sono occupati dell’uomo, che era stato trasportato dall’ambulanza del 118 nel nosocomio dove sarebbe rimasto in attesa della visita per oltre due ore. La magistratura inquirente ha nominato due consulenti tecnici d’ufficio, il medico legale Giuseppe Ragazzo e il cardiologo Eugenio Vinci di Siracusa che oggi eseguiranno l’esame autoptico sulla salma del pover’uomo. Avranno il compito di stabilire le cause del decesso e se ci siano state imperizia e responsabilità dei medici sulla vicenda. Questi ultimi hanno nominato il loro difensore di fiducia, l’avvocato Salvatore Poidomani, che a sua volta ha incaricato un consulente di parte, il medico legale Vincenzo Cilia. Anche la famiglia di Gerratana si è affidata ad un legale, l’avvocato Daniela Coria, che al momento non dovrebbe indicare alcun perito dal momento che potrà avvalersi delle conclusioni di Ragazzo e Vinci. Si cercano, insomma, responsabilità che, però, andrebbero innanzitutto ricercate nelle condizioni in cui gli operatori sanitari sono costretti ad operare e che quasi sempre li costringono, loro malgrado, a tenere in stand by i pazienti in un’astanteria che ancora non ha avuto attivati i posti letto già assegnati, e che non possono disporre di posti nelle diverse divisioni, perché pochi e limitati. Basti pensare, ad esempio, che nel 1990 i posti letto in Medicina erano 60(30 uomini e altrettante donne)e che oggi sono appena dodici, vale a dire l’80% in meno.
La morte del paraplegico al “Maggiore” di Modica. Tre medici indagati
- Aprile 5, 2013
- 9:27 am
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