ASSOSTAMPA RAGUSA, RIELETTA LA NUOVA SEGRETERIA

congresso assostampaNel segno della continuità. Il congresso provinciale dell’Assostampa di Ragusa, tenutosi questa mattina nella sala convegni del Palazzo della Provincia alla presenza del segretario regionale del sindacato dei giornalisti Alberto Cicero e del prefetto di Ragusa Annunziato Vardè, ha confermato all’unanimità per il prossimo triennio il segretario Gianni Molè alla guida del sindacato. Confermato anche il vicesegretario Michele Farinaccio, fa il suo ingresso nel direttivo provinciale Sabrina Gariddi in qualità di tesoriere.
Il riconfermato segretario Gianni Molè, al termine della riunione, ha accettato però con riserva, perché ritiene che ‘il grave momento che sta vivendo la categoria debba avere la partecipazione della stragrande maggioranza dei giornalisti ragusani’.
In attesa che Molè sciolga la riserva, il congresso presieduto da Giuseppe La Lota, ha registrato un interessante dibattito alla presenza della maggiori autorità provinciali. Oltre al rappresentante del Governo, erano presenti il questore Giuseppe Gammino, il comandante provinciale della Guardia di finanza Francesco Fallica e il tenente Antonino Barbera, in rappresentanza dell’Arma dei carabinieri e i due commissari straordinari di Provincia e Camera di Commercio Giovanni Scarso e Sebastiano Gurrieri. Hanno portato il saluto delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, Marco Sammito, Cettina Raniolo e Giorgio Bandiera.
Il prefetto Vardè ha sottolineato il ruolo e la professionalità dei giornalisti nel difficile ruolo di informare l’opinione pubblica. “E’ necessario che il giornalista faccia il suo lavoro – ha detto il prefetto – con la professionalità che lo caratterizza, e ci vuole una grandissima professionalità. L’Assostampa, in questo senso, svolge un ruolo di stimolo e di sensibilizzazione con tutti i suoi iscritti”.
E’ stata poi la volta della relazione del segretario provinciale Gianni Molè che ha toccato i vari temi che riguardano la professione giornalistica: dal crollo della vendita dei giornali, al boom dell’informazione on line, alla mancata applicazione della legge n. 150 sulla comunicazione pubblica e sugli uffici stampa in Sicilia. Ma ha rimarcato come motivo di sopravvivenza l’unità della categoria.
“L’unità della categoria – ha detto Molè – non deve essere una ricerca fine a se stessa o una semplice dichiarazione d’intenti ma un reale approdo se la categoria vuole restare forte e competitiva sul mercato del lavoro e tenuta in considerazione dalla pubblica opinione. Non è un luogo comune affermare che a volte i veri nemici della categoria stanno al proprio interno: è purtroppo un’amara constatazione. Ma in tempo di crisi del giornalismo non c’è più spazio per indossare una ‘casacca’ aziendale, a scapito dell’interesse della categoria. L’unica maglietta che va indossata è quella di essere giornalisti, di servire la verità, di far sentire la solidarietà della categoria al collega disoccupato, licenziato o in difficoltà”.
Nel dibattito che è scaturito sulla relazione del segretario uscente sono intervenuti Andrea Di Falco, Salvatore Cannata, Alessandro Bongiorno, Silvio Galizia, Pippo La Lota, Faustina Morgante, Michele Barbagallo e Sabrina Gariddi.
Alla fine, la relazione del segretario regionale dell’Associazione Siciliana della Stampa Alberto Cicero che ha sintetizzato l’impegno a tutto spiano del sindacato anche nel difficile confronto col governatore siciliano Rosario Crocetta, della scelta inopportuna dell’Ordine di avviare una ‘sanatoria’ quando la categoria è ormai satura e dove vengono meno le tutele contrattuali e i più elementari diritti dei lavoratori come il pagamento puntuale ed equo del salario.

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