Continua, ‘imperterrita’ l’emergenza idrica a Ragusa e migliaia di Cittadini sono ancora obbligati ad acquistare acqua a mezzo servizio di autobotti. Mediamente, nei condomini, serve un carico ogni 4 giorni al costo medio di 80 € ed una spesa di oltre 500 € mensili. L’Associazione ‘Partecipiamo’ che per prima ha affrontato la vicenda ha già presentato diffide a febbraio 2013 e nel quadro degli istituti di partecipazione previsti nello statuto ha presentato quasi 2.000 firme con la petizione popolare per la revoca della delibera n. 260 del 15/03/2013. A tutt’oggi tale delibera è sospesa ma non revocata.
Giovanni Iacono, candidato Sindaco di Ragusa, così si esprime : “Ho avuto modo, durante l’incontro avuto con il Commissario, di dirle che ‘stava facendo pagare l’emergenza idrica interamente ai Cittadini e che la scellerata scelta di immettere acqua non potabile in rete avrebbe comportato, un minuto dopo, la nostra denuncia alla Corte dei Conti per danno erariale oltre ad altri risvolti legali”.Allora la data fu spostata al 2 aprile 2013. I fatti confermano che a pagare sono i Cittadini e che l’emergenza poteva finire immediatamente con l’uso dei potabilizzatori e con assoluto risparmio economico per tutti i Cittadini.
Il Commissario è obbligato, per statuto, conclude Iacono, a dare riscontro formale ed amministrativo alla petizione popolare promossa da Partecipiamo e quindi ha già perso tempo nel non revocare la delibera 260 e sono molto preoccupato per l”eredità’ che lascerà ai nuovi Amministratori il Commissario, i cui comportamenti determineranno un ammontare di contenzioso per il Comune che sarà, economicamente, insostenibile !”