Era stata accusata di procurato incendio, nonostante nel tentativo di segnere le fiamme si fosse ustionata gli arti. Le indagini avevano portato all’incriminazione della sciclitana Rosa Zagarini, processata dal giudice monocratico del Tribunale di Modica, Antongiulio Maggiore, e difesa dall’avvocato Rinaldo Occhipinti. La donna, per sua fortuna, e’ stata assolta così come aveva chiesto il suo difensore, nonostante il pubblico ministero, Veronica Di Grandi, avesse invocato la condanna a un anno di carcere. I fatti risalgono all’estate del 2007. Era il 25 luglio. La Zagarini si accorse delle fiamme ed aveva allarmato il marito che non era presente telefonicamente perché il fuoco stava circondando la loro abitazione. Furono i vigili del Fuoco a domare l’incendio. La donna fu costretta a ricorrere alle cure del Pronto soccorso perché aveva riportato ustioni alle mani e ai piedi. Il marito incoscientemente, aveva detto ai carabinieri che probabilmente le fiamme si erano potute determinare perché la congiunta, forse, stava preparando il barbecue. L’uomo, durante la sua deposizione, ha voluto sottolineare che le dichiarazioni ai militari erano solo supposizioni personali ma non certezze. “Mia moglie, quando la raggiunsi in ospedale – ha aggiunto – mi spiego’, invece, che le fiamme erano partite da un’area confinante alla loro proprietà.
Scicli, accusata di procurato incendio, viene assolta
- Aprile 9, 2013
- 8:25 am
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