E’ stato catturato il cane randagio che aveva messo, insieme con un branco in allarme i residenti e i proprietari di aziende agricole delle Contrade Lanzagallo, Santa Rosalia e Martorina perché che nei giorni scorsi aveva sbranato alcuni agnelli di proprietà di un operatore agricolo. Poco prima della cattura, il proprietario aveva recuperato in un precipizio un altro agnello, sicuramente precipitato mentre cercava scampo. L’azione dei cani”killer” è stata totale nei confronti del piccolo gregge. A distanza, ma in luogo irraggiungibile, è stato avvisato un altro animale in stato di decomposizione nei pressi di un anfratto boscoso. Portava evidenti i segni di una lunga ed atroce fine. A morsi gli erano stati maciullati i muscoli degli arti fino ad immobilizzarla per poi sgozzarla definitivamente. Da quel momento il proprietario ha iniziato l’implacabile ricerca dei cani in tutto il circondario, anche grazie alle tracce lasciate e dei pochi indizi in suo possesso (la ricerca ha portato ad individuare gli aggressori a circa tre chilometri dal luogo del ritrovamento delle carcasse). Nei fatti è stato ritrovato un branco di cani semi-randagi presso l’abitazione di un uomo di Contrada Santa Rosalia-Busita Carranzonza. Il pastore non ha avuto dubbi ed ha chiesto immediatamente l’intervento degli addetti al servizio. E’ stato, nei fatti, catturato il capo-branco. Secondo il pastore, i cani sarebbero accuditi da un residente della zona in condizioni quasi analoghe a quelle scoperte il 15 marzo del 2010 a Punta Pisciotto dove fu sbranato e ucciso il piccolo Giuseppe Brafa.
foto giovanni antoci