Staminali. Modica, la piccola Rita continuerà la terapia. Gli Spedali Civili di Brescia ritirano ricorso

181001_439355299472672_1064088045_n-400x215L’Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia ritira il ricorso. La piccola Rita L., 19 mesi, modicana, potrà continuare ad avere somministrate le cellule staminali mesenchimali presso. La direzione generale della struttura specializzata lombarda (unica in Italia attrezzata in tal senso) ha, infatti, deciso di ritirare l’opposizione avverso l’ordinanza emessa qualche giorno fa dal giudice civile del Tribunale di Modica, Pierangela Bellingieri. La bambina è affetta dal morbo di Nieman Pick A/B. Il magistrato modicano aveva stabilito la prosecuzione del cosiddetto “Metodo stamina” o “Metodo Vannoni”, ancora in fase sperimentale e sul quale la legge non è del tutto chiara in riferimento a eventuali conseguenze penali a carico di chi effettua la cura, per via di effetti collaterali ipoteticamente gravi sui pazienti. Lunedì la minore è stata sottoposta all’infusione ed è già tornata a Modica con mamma e papà. Da Brescia era giunto il reclamo, in autotutela, avverso l’ordinanza del giudice. La decisione di ritirare il reclamo scaturisce dall’entrata in vigore del decreto legge 24 del 25 marzo scorso che consente l’infusione delle staminali per quei pazienti che avevano già cominciato la cura, come nel caso della piccola Rita che “beneficia” delle cellule donate dal padre, Carmelo. Il decreto legge solleva, di fatto, i medici da eventuali responsabilità, com’è stato evidenziato durante l’udienza di giovedì scorso. “Il giudice Bellingieri – dice soddisfatto l’avvocato Luigi Carpenzano del Foro di Modica, che insieme ai colleghi Marco Vorano e Dario Bianchini del Foro di Venezia, ha seguito la vicenda per la famiglia – ha dimostrato grande coraggio nell’assumere tale decisione. Il suo provvedimento è stato molto più risolutivo rispetto, ad esempio, ai colleghi di Brescia, che non si sono ancora pronunciati su casi simili dove, per ovvie ragioni, ogni istante è prezioso per i pazienti”. Dopo la recente infusione, la bimba ha, peraltro, fatto registrare notevoli miglioramenti dal punto di vista motorio. “Abbiamo vinto una prima battaglia legale – dice mamma Ausilia – ora combattiamo assieme alla mia piccola la più difficile e fondamentale, quella per la vita”. Entro 50 giorni dovrebbe svolgersi la seconda infusione del ciclo completo di trattamento che ne prevede cinque. Sulla vicenda nelle scorse ore era intervenuta la neo senatrice sciclitana, Venera Padua. “Il lavoro scrupoloso e attento di questi giorni ci ha permesso di approvare un provvedimento che consente di non mortificare, di non deludere le speranze e le aspettative di quanti si trovano nella condizione di vivere o di assistere persone care affette da malattie che oggi non hanno un’efficace terapia idonea e ancora meno una prospettiva di guarigione e nel contempo di sottrarre ad eventuali soggetti senza scrupoli o senza i necessari protocolli scientifici richiesti il manipolare ed il lucrare a fini economici sulla disperazione e sulla malattia. Proprio perché in casi gravi afferisce alla stessa sopravvivenza, non può prescindere dalla comprovata scientificità delle terapie adottate e, nel caso in questione, dalla conoscenza puntuale dei componenti dei farmaci a base di cellule staminali mesenchimali somministrati a pazienti affetti da patologie neurodegenerative. L’aver sottratto giustamente la normazione della materia alla decretazione d’urgenza rende ancora più necessario che a legiferare in materia sia il Parlamento, con la possibilità dei necessari approfondimenti e confronti con la comunità scientifica”.

nella foto gli occhi di Rita. La foto è stata pubblicata dalla madre su Facebook e autorizzata

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