L’OSSERVAZIONE DAL BASSO…………… di DIRETTORE. MODICA: PREGIUDIZI, COMMENTI, ELEZIONI AMMINISTRATIVE E “MIGLIORI INTELLIGENZE”

DOMENICO PISANAMi hanno destato stupore, rammarico e amarezza i commenti che sono stati espressi sulla notizia circa l’incontro che Piero Sabellini ha organizzato al Palace Hotel con alcune personalità modicane per discutere di elezioni amministrative a Modica. In effetti, Sabellini ha rilanciato un’ idea che era partita dal nostro collaboratore Paolo Borrometi, il quale invitava alcune delle “migliore intelligenze” della città (sono queste le sue parole) a riunirsi per dare un contributo di idee e di progetti a quanti stanno per scendere in campo come candidati a sindaco e con liste civiche e movimenti.
Il mio stupore nasce per il linguaggio utilizzato dai commentatori, e non vi nascondo quanto piacere avrei di conoscere i volti di questi soggetti anonimi, per esprimere loro il disagio che si prova quando ci si accorge del livore che trasuda da certi commenti che sono al limite del rispetto della persona. Certo, la democrazia prevede anche questo, ma è veramente devastante questa cultura del sospetto di cui Modica non riesce a liberarsi. Perché fare le pulci ad un’affermazione “migliori intelligenze”, che è solo funzionale alla titolazione di un articolo o all’esposizione in senso lato di un pensiero? Se il giornalista che, in modo soggettivo e del tutto personale, ha parlato, con riferimento ad alcune persone, di “migliori intelligenze”, sicuramente non ha inteso dire che tutti gli altri sono “deficienti” né ha inteso asserire che le persone da lui menzionate sono le uniche dotate di saggezza e intelligenza. Sarebbe, in tal caso, veramente un delirio di onnipotenza!
A chi giova tutta questa lana caprina? Perché questo dilagare di pregiudizi a prescindere? Forse che il professore Uccio Barone, l’avvocato Carmelo Scarso, l’avvocato Carmelo Ruta, l’avvocato Antonio Borrometi, l’imprenditore Franco Ruta e gli altri, di aree politiche diverse, che l’avvocato Piero Sabellini ha riunito in assemblea, non sono “intelligenze” che hanno maturato un’esperienza politica e culturale che può essere messa ancora a servizio della città in questo momento difficile di antipolitica? Certo, nessuno di loro è esente da errori, passati e presenti, ma questo non può autorizzare la delegittimazione di persone che, in un modo o in un altro, si sono spese e si spendono per la città, magari sbagliando.
Mi colpisce l’ironia di alcuni nostri lettori, il sarcasmo di altri, il giudizio critico di chi vede in tutto questo solo l’odore di campagna elettorale e di un ritorno al vecchio che avanza. Se nessuno si muove, ci si lamenta; se qualcuno ritorna sulla scena è ormai superato; se qualche giovane tenta di mettersi in evidenza, lo si bolla dicendo ma dove vuole arrivare!
Cari lettori, perché essere subito pessimisti e sospettosi? Perché non deve essere possibile che uomini del passato possano mettere a disposizione l’esperienza amministrativa e politica non tanto per ritornare ad amministrare la città e mettere le mani in pasta, ma per offrire una collaborazione a forze giovani desiderose di scommettersi in un impegno per Modica? L’esperienza e la motivazione che può esserci in chi vuole dare ancora un contributo alla città non deve essere subito scoraggiata e sottoposta ad un “pregiudizio a prescindere”. Non c’è dubbio che occorre avviare nella città un percorso politico nuovo che si muova nella direzione di una azione “sinergica, di unità e di sintesi” tra le esperienze consolidate e le forze giovani più emergenti, per una amministrazione di emergenza civica.
Recriminare sul passato e sulle sue debolezze, percorrere la strada della denuncia per segnalare solo e sempre le cose che non funzionano o indugiare su un conflitto fine e se stesso non possono continuare ad essere le direzioni su cui camminare.
Occorre voltare pagine per un tentativo di cambiamento all’interno di un quadro di ricostruzione politica e di un dialogo tra quelle realtà associative che trovano nella progettualità, libera da pregiudizi e da frasi del tipo “o con noi o contro di noi”, elementi di condivisione.
E’ dunque all’interno di questa prospettiva che auguro ai partiti e a tutte le sigle associative che stanno nascendo a Modica per proporsi alle prossime elezioni amministrative, di testimoniare un processo di azione politica non finalizzata a creazioni di cartelli aggregativi o di istanze elettoralistiche, ma poggiata su una progettualità capace di rilanciare l’immagine della città, e per preparare, altresì, nuove generazioni di politici che vogliono scommettersi per il bene di Modica. L’albero si vede dai frutti: e se i frutti saranno di buona politica lo si vedrà nella concretezza dei fatti e nella forza delle idee. Dove infatti ci sono idee, esperienza e competenza, segni culturali nuovi, motivazioni sincere e testimonianza etica, c’è, sicuramente, anche forza di proposta politica.

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