La Cassazione ha annullato la sentenza di primo grado emessa dal Gup del Tribunale di Modica, per gli imputati del processo “Modica Bene”. La sentenza assolutoria era stata impugnata dal Procuratore della Repubblica di Modica, Francesco Puleio. Il ricorso non riguardava tutte le 18 persone coinvolte nell’inchiesta ma solo coloro che non aderirono al giudizio abbreviato. Lo scorso mese di luglio la Procura della Repubblica aveva impugnato le sentenze nei confronti degli ex indagati, sia per quelli che avevano praticato il rito abbreviato(l’ex parlamentare dell’UdC, Peppe Drago, il fratello Carmelo Drago, l’ex sindaco di Modica, Piero Torchi, l’ex segretario provinciale dell’UdC, Giancarlo Floriddia, il consigliere comunale, Giorgio Aprile e l’ex consigliere provinciale, Vincenzo Pitino, e Massimo La Pira), che per quelli che avevano scelto l’ordinario, precisamente il ricorso innanzi alla Corte di Cassazione avverso la sentenza di non luogo a procedere emessa al termine dell’udienza preliminare, e l’appello innanzi alla Corte di Appello di Catania, contro la sentenza di assoluzione emessa al termine del giudizio abbreviato. Negli atti d’impugnazione si censurava la mancata ammissione delle dichiarazioni confessorie rese nel corso del processo dall’imputato Bruno Arrabito, nonché una lettura, ritenuta dal pubblico ministero “atomistica, frazionata e quindi inappagante operata dal Gup del complesso materiale probatorio sottoposto alla sua valutazione”. La Cassazione, a seguito dell’annullamento, ha rinviato gli atti a nuovo gup di Modica, che tornerà, dunque, ad occuparsi della vicenda specificatamente riguardo Carlo Fiore, Giancarlo Francione, Gabriele Giannone, Vincenzo Leone, Vincenzo Piluso, Giuseppe Sammito, Bruno Arrabito, Massimo Arrabito, Marcello Sarta, Rosario Vasile e Giuseppe Zaccaria.
E’ necessario sottolineare che quelle di Bruno Arrabito non sono confessioni. Nella fattispecie si tratta della mancata ammissione di una registrazione.