L’introspezione di Paolo Borrometi. Consiglio comunale di Modica….voto 6

paolo borrometiIl Consiglio comunale è l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del comune. Le materie di competenza del Consiglio sono definite dalla legge. Tra le principali ci sono lo statuto dell’ente, il bilancio, il conto consuntivo, il piano urbanistico comunale, il piano delle opere pubbliche e le convenzioni tra gli enti locali. Il Consigliere Comunale ha l’obbligo di essere presente alle sedute consiliari. Qualora ciò non accada, deve giustificare la propria assenza”.
Parto da questa definizione, per introdurre la mia opinione sul Consiglio Comunale di Modica, rispetto alla legislatura che volge al termine. Questo Consiglio Comunale è stato “poco sollecitato” dall’Amministrazione Buscema. Ciò rappresenta un dato oggettivo che, a voler citare un’autorevole opinione, “è stato tenuto in scarsa considerazione da Buscema” (parole di Carmelo Scarso, attuale Presidente della Civica Assise). Ho cercato di seguire molto attentamente i lavori consiliari in questi anni, per tale ragione, su richiesta di tanti cittadini, mi immergo in un lavoro ed un’analisi che, assolutamente personale (ma basata su dati oggettivi, come le presenze, le interrogazioni e gli interventi in Aula), mi esporrà certamente a polemiche. Chiedo venia sin da subito a tutti, ho cercato di elaborare singolarmente un parere, alleggerendo la parte finale della valutazione con un giudizio sintetico (e goliardico!). Per ovvie ragioni, ho deciso di non esprimere l’opinione su due consiglieri: Giovanni Giurdanella e Giovanni Migliore, dato il loro impegno come candidati a Sindaco (rispettivamente del Pd e del Pdl).

Partito Democratico

Giorgio Zaccaria: attento, concreto, ottimo innesto della società civile. L’unico della maggioranza, che ha cercato il confronto con l’opposizione. Voto: 7. “Presenza necessaria”
Salvador Avola: è stato vicepresidente del Consiglio Comunale, la sua attività si è prevalentemente basata su questo. Poco impegnato nel proporre Interrogazioni. Si è segnalato soprattutto per l’accordo sulla rielezione di Carmelo Scarso a Presidente della Civica Assise, dopo le sue dimissioni. Voto 6. “Istituzionale”
Giancarlo Poidomani: Presidente della Commissione Bilancio, non ha contribuito più di tanto (visto il ruolo) nel cercare di favorire il dialogo fra Consiglio Comunale ed Amministrazione Comunale. Spesso impegnato per i propri impegni professionali.
Voto 5. “Fiacco”.
Massimiliano Baglieri (Dopo appena 9 mesi, il giorno 11 marzo 2009, a seguito della sentenza del TAR, lascia il posto a Giorgio Zaccaria): Troppo pochi nove mesi di presenza in Consiglio. Sembrava partire bene, ma ha dovuto lasciare a Giorgio Zaccaria, a seguito della sentenza del TAR.
Voto: s.v. “Azzoppato”.
Carmelo Cerruto: Presidente commissione consiliare “Lavori Pubblici e Urbanistica”. Neanche lui, come Poidomani, ha favorito il dialogo fra Amministrazione e Consiglio Comunale, ad esempio sul Prg. Approvato dal Commissario ma senza comunicazione al Consiglio Comunale (prima che Sammito e colleghi convocassero la conferenza stampa). La sua prima esperienza. Si è segnalato per essere fra i più intransigenti del PD sul Piano di Riequilibrio, rispetto alla prima “debole” proposta della Giunta Buscema.
Voto: 5,5. “Rivedibile”
Nino Frasca Caccia (viene nominato in Giunta il 14/9/2009 e si dimette, lasciando il posto ad Innocenzo Roccasalva): Molto impegno, sia da Consigliere che da Amministratore. Fra i più attenti a rispettare il Consiglio Comunale. Fra i più presenti quando era Consigliere. Quasi sempre presente (in Consiglio) da Assessore.
Voto: 7. “Concreto”.
Innocenzo Roccasalva (subentra a Nino Frasca Caccia il 30 settembre 2009): Subentra a Nino Frasca Caccia. Presente in una buona percentuale di sedute Consiliari senza, però, lasciare traccia del proprio impegno. Probabilmente è meglio lasciare spazio ai più giovani.
Voto: 5. “Annoiato”
Giovanni Spadaro; (si dimette perché nominato assessore, lascia il posto il 30/9/2010 a Carmelo Falco): Vorrebbe far molto, soprattutto per il suo quartiere: il Dente. Parte con entusiasmo, si spegne fra i banchi della Giunta.
Voto: 5,5. “Può fare di più”
Giovanni Giurdanella (si dimette perché nominato Amministratore unico della Multiservizi, il 4 agosto 2009 ed il 20 agosto del 2009, subentra Salvatore Maltese): SENZA VOTO I CANDIDATI A SINDACO, come Giovanni Migliore.
Salvatore Maltese (subentra il 20 agosto del 2009 a Giovanni Giurdanella). Ha avuto spesso fretta di finire. Troppo impegnato, come nel caso di Poidomani, dagli impegni professionali. Ha terminato poche sedute, fino a dimettersi per “sopravvenuti impegni professionali”.
Voto: 5. “Più stanco di così”
Carmelo Falco: Subentra in Consiglio Comunale e si “getta” letteralmente nella mischia. Interviene pochissimo in Aula ed ancor meno si propone con interrogazioni consiliari. Si fa notare in diverse occasioni per alcuni battibecchi (appunto da rissa) con Consiglieri dell’opposizione. Il problema è che, lui che non interviene, interrompe i suoi colleghi, per questa ragione spesso “ripreso” dal Presidente della Civica Assise.
Voto: 4,5. “Bacchettato”.

SEL
Vito D’Antona: E’ una garanzia di impegno e concretezza. Inizia la legislatura da Consigliere di maggioranza, la termina da Consigliere di opposizione. Conduce una battaglia autentica sul “Project Financing” del Cimitero. Contro la privatizzazione ma anche per il Bilancio. Molto attivo sulla questione del Piano di Riequilibrio, offre il suo contributo sempre fattivo. Non le manda a dire a Buscema (e nemmeno all’Assessore Peppe Sammito). Coraggioso e lottatore, come un ragazzino. Pieno di voglia e coraggio.
Voto: 8,5. “Lottatore sempre giovane”

Una Nuova Prospettiva:
Nino Cerruto: Consigliere di maggioranza, vorrebbe vestire i panni del “Grillo parlante” della coalizione a sostegno di Buscema. Quasi sempre presente ma troppe volte polemico. Spesso interrompe gli interventi dell’opposizione, per questo ripreso dai diversi Presidenti della Civica Assise. Farebbe meglio come Consigliere di opposizione. Sterile lottatore.
Voto: 5. “La sua prospettiva è diventata vecchia”

MPA – PDS:
Carmelo Scarso (eletto il 30 settembre 2010 a Presidente del Consiglio, subentra a Paolo Garofalo, dimessosi perché nominato Assessore e Vicesindaco): Da capogruppo del Mpa, critica, propone e prende posizioni nette. Da Presidente della Civica Assise, consente ai Consiglieri di recuperare un ruolo importante. Istituzionale, figura da ammirare per carisma. Salva il “Piano di Riequilibrio” con il suo intervento risolutivo alle 23,20 dell’ultima sera utile. Spesso richiama all’ordine l’Amministrazione, cercando di farle rispettare l’Istituzione consiliare. Ha il coraggio di dimettersi subito dopo l’approvazione del Piano Pluriennale. Unica pecca, che gli fa perdere mezzo punto (da 8,5 a 8), l’aver accettato il ruolo di quel Presidente che non voleva essere, cioè indebolito dall’essere rieletto per gli ultimi mesi, soltamto con 11 voti su 30. Comunque, per l’azione e l’impegno, un esempio per i suoi successori.
Voto 8. “Uomo delle Istituzioni”.

Leonardo Aurnia: Cerca di darsi da fare, si sbraccia ma è imbrigliato dall’essere “uomo di partito”. Molto vicino al Deputato Riccardo Minardo. Viene influenzato, ma non per questo è da bocciare. Un giovane che può dare ancora molto, non “invecchiato” da questa prima esperienza consiliare.
Voto: 6. “Da seconda possibilità”.
Gaetano Cabibbo (si dimette il e lascia il posto ad Alessandro Borgese): Si impegna molto nella prima parte della legislatura ma, alla fine, cede. Si dimette perché logorato da impegni professionali.
Voto: 5. “Davvero esausto”
Giovanni Occhipinti: Ci prova, tenta di svolgere al meglio il ruolo che gli è stato affidato dagli elettori. Comincia con grande entusiasmo e conclude con un pizzico di rabbia. Spesso autore di Interrogazioni consiliari, non sempre riceve dall’Amministrazione la risposta che merita il suo impegno.
Voto: 6,5. “C’è ancora spazio per l’entusiasmo”.
Paolo Garofalo, (si dimette perché nominato assessore e vicesindaco, lascia il posto il 30/9/2010 a Silvio Iabichella): Paolo Garofalo è uomo meraviglioso. Riesce sempre a trovare la parola giusta per tutti: colleghi consiglieri, uomini dell’Amministrazione. E’ Presidente della Civica Assise e spesso non riceve adeguato rispetto. Si dimise e venne rieletto. Lascia la carica per entrare a far parte dell’Amministrazione. Svolge il proprio lavoro con tutto sé stesso, cerca di fare per mille. A fine legislatura, giustamente, l’Aula consiliare prende il suo nome.
Voto: 10. “Rimarrai per sempre un esempio”.

Popolo delle Libertà:
Michele D’Urso: Entra in Consiglio Comunale per la prima volta con il carico di aspettative dettate dall’essere il più votato. Tiene alto il nome importante che porta, cercando di porsi da subito come leader dell’opposizione. Ad un certo punto, però, sembra esaurirsi la sua spinta propulsiva e si ritira nell’orticello del suo gruppo consiliare. Spesso presente, cerca di sollecitare l’Amministrazione. Trova davanti a sé il vuoto.
Voto: 6,5. “Il ragazzo si impegna ma può fare di più”.
Bartolo Azzaro: Interviene in aula con poca costanza. Stretto tra D’Urso e Carpenzano, mica due da poco.
Voto: 5. “Inespresso”.
Luigi Carpenzano: E’ capogruppo del Pdl ed assicura l’impegno costante che merita il ruolo che ricopre. Esempio di attaccamento alla maglia: da sedici anni nello stesso Partito. Annuncia di non ricandidarsi per far spazio ai giovani.
Voto: 7. “Come i Carabinieri, fedele nei secoli”.
Nino Gerratana: All’inizio della Legislatura si impegna molto, poi crolla, sia nell’impegno che nelle presenze. A due anni dal termine del mandato subisce (in condominio con Giorgio Aprile) il procedimento di decadenza per le sue assenze. Le giustifica e, anche se a maggioranza, come nel caso di Aprile, rimane in seno alla Civica Assise. A quel punto torna combattente, vuole spaccare il mondo, si rende conto di aver sbagliato e giustifica le sue assenze con il proprio operato. Da quel momento, appunto, ricomincia la sua vita consiliare.
Voto: 5,5. “Altalenante”

Idea di Centro:
Giovanni Migliore; Come nel caso di Giovanni Giurdanella, essendo candidato a Sindaco, non voglio esprimere un giudizio sulla sua attività consiliare.

Modica Forte e Libera:
Tato Cavallino: Il Consigliere Cavallino è l’unico che ha mantenuto il suo doppio incarico (Consigliere ed Assessore). Spesso è riuscito a richiamare la sua Giunta, in pieno Consiglio Comunale, per la mancanza di dialogo con il Consiglio. Dirlo direttamente al Sindaco, suo collega di Giunta, no? Rimane in Amministrazione anche quando il suo leader, che l’ha nominato Assessore, chiede alla rappresentanza del Mpa un passo indietro. Il suo impegno non si discute, i risultati, sono sotto gli occhi di tutti: basta guardare le strade modicane.
Voto: 4,5. “Da autonomista ad autonomo”.
Michele Mavilla: Parla poco ma si impegna. Sgomita per darsi da fare.
Voto: 6. “Ha le capacità per fare molto di più”.

UDC
Massimo Puccia; Propositivo ma inespresso. A volte sembra avere “timore reverenziale”. Rimane solo nel gruppo dell’Udc e diventa capogruppo di sé stesso. Molta voglia di fare e qualche di Interrogazione presentata.
Voto: 5,5. “Malinconico a metà”.
Giuseppe Minardo (si dimette il 3/2/2011 e lascia il posto a Giorgio Stracquadanio): Dopo diciotto anni di ininterrotta presenza, già Vice Presidente del Consiglio Comunale, si dimette e lascia la politica. Minardo ha motivato il suo abbandono per gli “impegni professionali crescenti” che non gli consentono di espletare al meglio le sue funzioni di consigliere. A Giuseppe Minardo arrivarono gli apprezzamenti di tutti i capigruppo che lo sollecitarono, invano, a rivedere la sua posizione. Al posto di Giuseppe Minardo subentrò Giorgio Stracquadanio. Ha dato molto al Consiglio Comunale, richiamando spesso il Consiglio all’importanza delle sue funzioni.
Voto: 7,5. “Immensa serietà”

TERRITORIO
Paolo Nigro: Paolo Nigro è un lottatore e sa incassare i “colpi”. All’inizio della Legislatura si prende tutte le responsabilità di eventuali sbagli commessi dall’Amministrazione precedente. Ha l’onestà di andare oltre, chiedendo venia ma non dimenticandosi mai l’orgoglio di quel tratto di strada compiuto. Trova nuova linfa quando nasce Territorio. Quasi sempre presente, risulterà nei cinque anni fra i più costanti e le poche volte che si assenta, come da regolamento, motiva la sua assenza. Presenta un’infinità di Interrogazioni, cerca di mostrarsi propositivo e non si pone mai come oppositore “fine a sé stesso”. Quando c’è da dirle, le dice. Al pari di D’Antona, sicuramente il migliore.
Voto: 8,5. “Indomito”.
Michele Colombo: La sua prima volta da Consigliere. Si impegna, e tanto. Prima fa gruppo da solo, poi con la nascita di Territorio è una valida spalla per Nigro.
Voto: 6,5. “Debuttante senza paura”.

I POPOLARI DI ITALIA DOMANI
Giorgio Aprile: La sua legislatura inizia bene, si impegna molto ma si nota subito che è nato Amministratore e non riesce bene ad interpretare il ruolo di oppositore. Viene coinvolto (con Gerratana) nel procedimento di decadenza per le sue assenze. Le giustifica e, anche se a maggioranza, come nel caso di Gerratana, rimane in seno alla Civica Assise. Da allora, però, per i suoi impegni lavorativi, partecipa molto (troppo) poco ai lavori consiliari.
Voto: 5. “Oppositore si nasce, non lo si diventa”.

I POPOLARI :
Salvatore Cannata: Grande esperienza nel suo bagaglio “consiliare”. Sfrutta le sue conoscenze amministrative, rendendo la sua azione mai sterile e sempre concreta.
Voto: 6. “Esperienza”

MODICA AL CENTRO
Maurizio Di Mauro: Parte con impegno, termina “impegnato”. Anche lui, come tanti, stanco da un ruolo di opposizione che non lo esalta. Non vede l’ora di concludere il suo mandato.
Voto: 5. “Usurato”.
Giorgio Stracquadanio (subentra a Giuseppe Minardo il 17/2/’11): Il suo impegno c’è sempre, può essere più o meno criticabile per i modi spesso poco “concilianti”, ma rimane anche lui un lottatore. Riesce spesso a strappare sorrisi nei suoi interventi, non di rado “colorati”.
Voto: 5,5. “Un po’ di colore non guasta mai”.

INDIPENDENTI
Diego Mandolfo: Presidente della prima commissione consiliare. Parte con un entusiasmo incredibile, come tutte le squadre che cercano dall’inizio di imprimere un “forcing estenuante”, arriva alla meta, intesa come conclusione della Legislatura, in debito di ossigeno. Anche per motivi di famiglia, spesso assente nell’ultimo anno.
Voto: 6. “Chi inizia bene, è già a metà dell’opera.”

Piero Covato: Il suo impegno è costante nelle legislature in cui è stato consigliere. Cerca di essere presente e di partecipare fattivamente ai lavori consiliari. Forse, però, è stanco di essere Consigliere Comunale. Alcune sue posizioni sono state poco chiare, non si è capito se fosse Consigliere di maggioranza o di opposizione.
Voto: 5,5. “Sfinge”.
Silvio Iabichella (subentra il 30-settembre 2010 a Paolo Garofalo, dimissionario perché entra in Giunta come vicesindaco): Un tecnico “prestato” alla politica. Uno di quelli che arriva sempre preparato all’occasione. Studia gli atti, cerca di entrare sempre nel merito delle questioni. Un punto di vista attento ed oggettivo che servirebbe sempre. Esprime critiche nei confronti della maggioranza, quando era capogruppo del Mpa. Poi ha il coraggio di uscire, anticipando il suo partito, non condividendo il mancato sviluppo della città.
Voto: 7. “Studioso”.
Carmelo Abate (Subentra il 14 dicembre 2012 al dimissionario Salvatore Maltese): Da quando subentra, si impegna molto. Interviene quasi in ogni occasione consiliare. Assente soltanto in una seduta.
Voto: 6. “Esperiente”.
Alessandro Borgese (subentra al dimissionario Gaetano Cabibbo): Entra nella contesa nel momento più duro, giusto in tempo per esprimere il proprio voto sul “Piano di Riequilibrio”. Si impegna, studia gli atti ed offre all’opposizione il proprio punto di vista.
Voto: 6. “Coraggioso”.

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