Modica, presunta violenza sessuale sulla figlia. In aula psicologa e una parente

La psicologa del consultorio di Modica, Antonella Pisana, è stata chiamata per tracciare il profilo psicologico della giovane sulla quale il padre avrebbe compiuto degli abusi. La professionista è comparsa davanti al Collegio Penale del Tribunale(Antongiulio Maggiore, presidente, Francesco Chiavegatti e Vincenza Rada Scifo, a latere)nel processo contro il modicano G.C., 42 anni, arrestato dalla polizia nel gennaio dello scorso anno per violenza sessuale nei confronti della figlia minorenne. L’uomo da qualche settimana ha lasciato i domiciliari ma ha il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla figlia. “La vittima è soggetto molto chiuso, introversa e complessa”, ha sommariamente fatto rilevare. In precedenza erano state sentite altre tre assistenti sociali modicane le quali non avevano escluso che possa esserci stata violenza nei confronti della giovane ma sulla base del racconto di quest’ultima. La madre della giovane è costituita in giudizio con l’avvocato Giovanni Favaccio. L’imputato è difeso dall’avvocato Franco Vinciguerra, e nega nella maniera più categorica. E’ accusato di violenza sessuale. Fu denunciato dalla figlia diciassettenne, secondo la quale il genitore, durante il periodo estivo, quando trascorrevano alcuni giorni insieme(l’uomo è separato dalla moglie), l’avrebbe toccata, palpeggiata, l’avrebbe fatta spogliare nuda e poi si sarebbe, a detta della giovane, masturbato. L’imputato sostiene che si tratta di un “complotto” ai suoi danni per via dei cattivi rapporti con l’ex moglie. Ieri è stata ascoltata dal pubblico ministero, Gaetano Scollo, la cognata dall’uomo la quale ha detto che l’estate in cui si sarebbero verificati i fatti, spesso trascorrevano le giornate insieme in campagna e che capitava che padre e figlia dormissero insieme nella casa di Modica.