Sul Piano Regolatore di Modica c’era un esposto alla DIA di Catania

DIASul piano regolatore generale di Modica, pesa un esposto alla Direzione Investigativa Antimafia di Catania, presentato lo scorso mese di novembre da un professionista locale, trasmesso per conoscenza anche al Commissario ad Acta, Giuseppe Traina, che pochi giorni fa ha approvando il documento tecnico dopo 30 anni di attesa. Nell’esposto si fa riferimento, in particolare, all’iter amministrativo con cui si è proceduto. L’esponente lamenta presunte incongruenze e denuncia i costi che sono stati sostenuti nel corso del lungo e travagliato percorso per la variante al PRG. Nel documento inviato alla Dia, si elencano, in particolare, le delibere del consiglio comunale sin dalla prima, quella del 5 gennaio 1989 dalla quale si evince che non era stato approvato alcun progetto di massima così come in quella del 15 marzo 1993 mentre nell’atto immediatamente successivo(conferma all’ingegnere Rodriguez e aggiornamento del disciplinare)si discute di un progetto di massima sul quale la civica assise non ha dato alcun parere favorevole ovvero non ha dato il proprio benestare. Nella delibera del 30 giugno 1994, in diverse formulazioni, sarebbe contenuta palese contraddizione e macroscopico errore. Nel primo caso ci si riferisce all’oggetto della delibera del 5 gennaio 1989, la numero 5, che prima viene individuato correttamente nelle “direttive di massima” e poi diventa “approvazione del progetto di massima”. L’errore starebbe nel fatto che la deliberazione del 1989, con la quale, appunto, erano state date soltanto le direttive, non avrebbe potuto essere integrata con la “indicazione e la scelta degli ambiti” senza che si fosse, preliminarmente, deliberata l’approvazione del progetto di massima. L’esposto contiene, poi, tutta una serie di rilievi, come il parere negativo espresso all’unanimità il 13 maggio 2008, sulla variante al PRG, da parte della Commissione edilizia nel quale si osservava che, come per 14 motivi di critica e per l’inadeguatezza alle nuove norme emanate, “non sussistono i presupposti per l’adottabilita’ della Variante”. In conclusione sono state fatte rilevare evidenti e macroscopiche incongruenze con il vigente Piano Paesaggistico Provinciale.

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