Dopo l’elezione del nuovo Papa, sono venute fuori tante notizie e curiosità che Lo riguardano e, tra queste, si viene a sapere che da 50 anni vive senza un pezzo del polmone destro, conseguenza di un’infezione presa da ragazzo. In questi giorni mi sono stati richiesti chiarimenti, se ci può avere qualche conseguenza sulla salute e, quindi, sul suo ruolo in Vaticano.
Diciamo subito che il nuovo Papa non potrà correre i 100 metri, ma la sua nuova carica, di certo, non lo richiede. Al massimo dovrà sopportare lo stress di viaggi nel mondo e il peso della Chiesa Cattolica, ma, per questo, non ci sono controindicazioni: quel pezzettino di polmone destro che gli manca ,conseguenza di un’infezione, che lo colpì all’età di 21 anni e arrestata solo con l’asportazione di una parte superiore del polmone destro, non avrà alcuna influenza sul suo stato di salute.
In effetti, in un soggetto normale i polmoni hanno una riserva enorme e, anche se si tolgono due terzi dell’organo, riescono ancora ad assolvere il loro compito . Certo non si può salire sull’Everest o fare sport agonistico, però l’asportazione di una parte così modesta non ha conseguenze sulla funzionalità e permette una vita assolutamente normale, anche dal punto di vista funzionale. Nel caso di Papa Francesco, la lobectomia, così si chiama l’asportazione di una piccola parte dell’organo, è stata curativa e gli ha salvato la vita. Cinquant’anni fa, l’approccio chirurgico era abbastanza frequente, soprattutto come rimedio di emergenza per alcune malattie tra cui le forme tumorali, la tubercolosi, gli ascessi polmonari o per arrestare le complicanze di polmoniti o infezioni da germi aspecifici, che non erano curabili con gli antibiotici oggi disponibili. Oggi i farmaci e altre terapie hanno ridotto, di molto, il ricorso alla chirurgia del polmone, un’opzione che viene scelta solo per gravi lesioni al tessuto polmonare.
Si può vivere senza un pezzo o, addirittura, senza un polmone intero. Ne sono la prova molte persone operate di cancro polmonare ,tra cui vi ricordate del famoso attore John Wayne, che proseguì addirittura la carriera a Hollywood respirando con un solo polmone. Se poi consideriamo i 50 anni di buona salute del nuovo Papa, come testimonia la sua vita passata, ci danno la garanzia che non sarà la mancanza di un pezzo di polmone a condizionare un accorciamento della sua vita. Unico rischio è la maggiore vulnerabilità a bronchiti e polmoniti, soprattutto in associazione a diabete, malattia coronarica o immunosoppressione. Ma anche in questo caso c’è una garanzia, ovvero i medici del Vaticano che non perderanno di vista il Papa per tutto il suo pontificato.
Il nuovo Papa e il suo polmone a metà. La rubrica medica del dottore Federico Mavilla
- Aprile 24, 2013
- 6:57 pm
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