L’OSSERVAZIONE DAL BASSO………………di DIRETTORE. LE ELEZIONI E IL RICORSO AL COMMENTO COME “LOTTA POLITICA” PER DENIGRARE L’AVVERSARIO

pisanaCommentare una notizia è sicuramente un fatto positivo, un esercizio di democrazia che concorre ad evidenziare i diversi punti di vista in ordine ai fatti che accadono. Da più parti, però, ci arrivano critiche per la nostra scelta di dare spazio ai commenti, i quali , a molti, appaiono strumenti di lotta politica per denigrare l’avversario con linguaggi “livorosi”, “aggressivi”, “astiosi”, “odiosi”, “rancorosi” e chi più ne ha più ne mette, così da trasformare il quotidiano on line da luogo di pubblico e democratico dibattito, in un “verminaio” melmoso e fangoso. Tutto questo è sicuramente qualcosa da evitare!
Più volte ho detto e scritto che il nostro quotidiano dà spazio a tutti senza operare censure; ogni commento esprime la libertà di critica e di pensiero, la personalità, la cultura, il modo di essere e di sentire, l’opinione politica di colui che lo esprime, il quale, poi, sceglie, in nome della sua libertà, di non rivelarsi e di firmarsi con uno pseudonimo. Bene. Ma non vi è alcun dubbio, però, specie ora che ci si avvia verso le elezioni politiche amministrative, che occorre evitare di fare dei commenti uno strumento di lotta politica, la quale, invece, deve avvenire apertamente e poggiare su confronti leali e onesti.
Voglio pertanto richiamare alcuni principi generali che spero possano essere condivisi dai nostri lettori. E comincio con il “principio del rispetto”. Chi commenta, credo non debba perdere di vista il rispetto della persona verso cui si esprimono giudizi, anche quando questa dica, a nostro avviso, cose assurde e contrarie alle nostre opinioni politiche. Il rispetto è un valore senza “se” e senza “ma”.
Purtroppo il linguaggio mass mediale e della politica ha travalicato ogni forma di rispetto della persona, per cui utilizzare termini come “faccia di bronzo”, “bugiardo”, “delinquente”, “arrogante”, oppure “vada a farsi fottere”, “leccaculo” rivolti, il più delle volte, a politici è ritenuta una cosa normale. Io credo che normale non sia. I commentatori delle nostre notizie appaiono spesso come dei “tifosi” guidati dal sangue ideologico-politico, e non degli osservatori distaccati che esprimono la propria opinione.
Chi commenta può anche essere un “tifoso”, ma il suo pensiero e relativo linguaggio non deve trascendere in sproloqui offensivi e velenosi. Il “principio del rispetto”, quando si commenta, valuta i fatti non le persone, né può avere due pesi e due misure, altrimenti non si è credibili. Chi agisce così, non può ergersi a moralista degli altri. Non c’è peggio, infatti, dei moralisti senza morale.
E vado ad un secondo principio: “il principio dell’onestà intellettuale”. Quando si esprimono commenti io credo che bisogna essere onesti, Attenzione, essere onesti intellettualmente non significa rinunciare al proprio punto di osservazione o evitare di prendere una posizione , ma ammettere che la verità non sta mai solo da una parte e che solo quando ammetto la verità che è nell’altro anche la mia potrà essere accettata. Chi pensa che nel proprio commento sia contenuta la verità tutta intera e pertanto arriva a difendere perfino l’indefendibile, fa violenza al dialogo, e allora la reazione fisiologica sarà la caduta nell’insulto e nella mancanza di rispetto.
E andiamo al terzo principio: “la centralità dell’argomento”. Noto che a volte i commenti vanno fuori tema. Alcuni commenti mostrano che non si è capito nulla del senso dell’articolo, altri si fermano solo a qualche frase, altri, addirittura, parlano d’altro, creando maggiore confusione e depistando anche coloro che commentano dopo.
La libertà è il dono più grande che noi possiamo avere, ma credo bisogna sforzarsi di usarla con correttezza e nella verità, così da contribuire alla costruzione del vivere civile. Dobbiamo sapere guardare i modelli migliori che in questa direzione ci sono e tralasciare esempi che minano la coesione della nostra società.
Mi auguro che i commentatori di rtm on line possano condividere queste mie osservazioni.

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