Tentata estorsione ad anziano modicano. L’accusa chiede condanna a 20 mesi di reclusione

giovanni favaccioUdienza straordinaria davanti al Gup, Maria Rabini, perché c’era il rischio di scadenza dei termini di custodia cautelare per l’imputato. Il pubblico ministero, Alessia La Placa, ha chiesto la condanna a un anno e dieci mesi di reclusione per il 19enne modicano Vincenzo Leone, difeso dall’avvocato Giovanni Favaccio, arrestato, insieme ad un diciottenne per la tentata estorsione ai danni di un anziano e facoltoso imprenditore modicano in pensione. Il magistrato si è riservato per la decisione che depositerà nelle prossime ore. Il processo si è celebrato col giudizio abbreviato, mentre la posizione dell’altro giovane coinvolto è stata stralciata perché ha scelto il rito ordinario. Leone si trova in atto agli arresti domiciliari(decisione confermata anche dal Riesame). Il primo ad essere bloccato dai carabinieri fu il più giovane, dopo essersi portato all’interno dei bagni pubblici ubicati nell’ex Ufficio Postale di Corso Umberto per prelevare la busta con duemila euro chiesti da Leone alla vittima qualche ora prima con una missiva anonima e minatoria lasciata nella buca della lettera del palazzo in cui risiede l’anziano, in Via Resistenza Partigiana. La porta dei servizi non si aprì(all’interno era appostato un carabiniere)e allora il diciottenne si allontanò ma fu bloccato dopo pochi metri da altri militari. Disse di avere ricevuto cento euro da un amico che lo stava attendendo al bar. Nei fatti i carabinieri trovarono Leone, riconosciuto successivamente dalla vittima giacchè quando agì non mise in conto di avere suonato ad un videocitofono attraverso il quale era stato “immortalato” dalla telecamera.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa