Gli scontri dopo il derby Modica-Siracusa. La parte lesa: “Ho avuto conseguenze fisiche e psicologiche”

mario carusoSi chiude il campionato di calcio di Eccellenza e si apre il processo sul campionato di Serie D, quello del 2008, in particolare il derby tra Modica e Siracusa disputato al “Caitina”, alla fine del quale ci fu un’aggressione ai danni di un minore. Ieri è stato proprio quest’ultimo, Ivan Belluardo, oggi 19 anni, a raccontare la vicenda nella quale sono imputati quattro tifosi del Siracusa, Andrea Insolia, 25 anni, Giuseppe Blundo, 28 anni, Angelo Alota, 44 anni, e Francesco Di Paola, 34 anni, che furono arrestati, poi ammessi ai domiciliari e, quindi, scarcerati. “Ho subito conseguenze psicologiche e fisiche – ha detto la giovane vittima – per l’aggressione da parte degli ultras siracusani”. Il pomeriggio del 17 settembre 2008, era a bordo del proprio ciclomotore quando, nei pressi di un supermercato, fu bloccato e preso a calci e pugni dal quartetto, in una zona distante dallo stadio. Il giovane, che si è costituito parte civile assieme alla madre con il patrocinio dell’avvocato Mario Caruso, ha ripercorso in aula i fatti. Gli imputati sono accusati di lesioni gravissime aggravate da futili motivi e da sevizie e crudeltà. In origine era stato loro contestato, addirittura, il tentato omicidio, poi derubricato. Belluardo finì in ospedale e, addirittura, si “scomodò” anche l’allora prefetto di Ragusa, Carlo Fanara, per fargli visita, scusandosi ufficialmente per l’accaduto a nome di tutte le istituzioni del territorio ibleo. Il giovane riportò trauma toracico, facciale e addominale. “Non ero stato allo stadio – ha sottolineato ieri – Mi sono, mio malgrado, trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato”. I quattro aggressori sarebbero scesi da una Fiat Punto bianca. Diversa la versione del Sostituto Commissario di Polizia, Alessandro Casiraro, secondo cui fonti confidenziali gli avevano riferirono d’aver visto il giovane scagliare un sasso contro la “Punto”, scatenando le ire dei quattro occupanti. Il poliziotto, però, non proseguì nelle indagini in quanto sarebbe stato esortato dai suoi superiori a prendere alcuni giorni di ferie arretrati. Il giudice, Antongiulio Maggiore, ha rinviato il processo al prossimo 25 novembre.

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