No agli atteggiamenti vessatori di Riscossione Sicilia (ex Serit) La Cna di Vittoria riunisce consiglieri comunali e categorie

Riscossione Sicilia la riunione nella sede Cna di VittoriaNo agli atteggiamenti vessatori di Riscossione Sicilia (ex Serit). Al via la mobilitazione unitaria. Che culminerà in una manifestazione pubblica già programmata per venerdì 24 maggio a piazza del Popolo. Questo l’esito della riunione tenutasi sabato pomeriggio nella sede Cna di Vittoria che, promossa dall’associazione di categoria dei piccoli e medi imprenditori, ha visto presenti, oltre ai titolari di diverse imprese associate, i rappresentanti del Consiglio comunale. A cominciare dal presidente Salvatore Di Falco. C’erano pure i consiglieri: Giorgio Puccia, Arcangela Garofalo, Andrea La Rosa, Francesco Aiello, Giovanni Lombardo, Giovanni Moscato. La Cna era rappresentata dal presidente regionale Giuseppe Cascone, dal presidente territoriale Giuseppe Santocono oltre che dal responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio. Presenti anche i rappresentanti di movimenti e partiti politici oltre ad Arcangelo Mazza per Confcommercio. Assieme alla costituzione di un tavolo che servirà a calendarizzare tutta una serie di iniziative su base locale, la riunione è stata indispensabile anche per approvare la bozza di un documento che sarà sottoposto all’attenzione degli enti territoriali e della deputazione regionale e nazionale dell’area iblea. “L’atteggiamento vessatorio e persecutorio di Riscossione Sicilia – è scritto nella nota – è diventato una questione centrale non più rinviabile. Un comportamento che contribuisce ad alimentare la preoccupazione del nostro tessuto economico sano già depresso da una crisi economica senza precedenti. La cosa singolare è che Riscossione Sicilia è una struttura societaria composta per il 90% dalle azioni di proprietà della Regione Sicilia. Dal rendiconto generale della Regione siciliana per l’esercizio 2011, redatto dalla Corte dei Conti nel giugno scorso, si evince come tra il 2009, 2010 e il 2011, la ex Serit in provincia di Ragusa abbia notificato cartelle per un importo di 550 milioni di euro. Dietro questi numeri ci sono persone in carne e ossa, aziende in difficoltà, drammi umani. Non stiamo parlando di evasori, di attività che operano nel sommerso, ma di famiglie e imprese che in poco tempo sono state travolte dalla crisi, incapaci di pagare regolarmente tasse e contributi, a cui vengono notificate cartelle esattoriali caricate di sanzioni, interessi e aggi. La ex Serit però, in questi tre anni, ha riscosso meno del 10% delle somme messe a ruolo, non riuscendo a centrare gli obiettivi della propria mission. Sempre nella relazione, si legge: “La società di riscossione negli anni 2009, 2010 e 2011 ha fatto registrare consistenti perdite di esercizio”. Il mancato incremento delle riscossioni ha impedito infatti che l’aggio trattenuto raggiungesse valori prossimi all’indennità precedentemente percepita, facendo mancare alla società parte delle risorse necessarie ad un’autonoma gestione finanziaria. Quindi, la ex Serit, oggi Riscossione Sicilia, malgrado abbia stressato famiglie e imprese non è riuscita a riscuotere neanche il dovuto per sostenersi economicamente”.

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